di FABIO CAMILLACCI/ Il mondo del calcio, a seconda dei protagonisti che prendono la parola per intervenire sull’emergenza coronavirus, continua ad apparire come uno sport di un altro pianeta. Uno sport a cui tutto è concesso: non a caso molti presidenti di club avrebbero fatto riprendere gli allenamenti già a fine marzo. Qualcuno addirittura prima; alla faccia dell’incubo sanitario che l’Italia sta vivendo. La conferma di questa follia è arrivata lunedi sera dopo che nella tradizionale conferenza stampa della Protezione Civile si è parlato anche di calcio.
A scatenare le polemiche con una semplice battuta è stato il professor Giovanni Rezza. Interpellato sull’opportunità di far riprendere il campionato, il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità nonchè membro del comitato tecnico scientifico (Cts), si è concesso una battuta dicendo: “Io sono romanista, quindi manderei tutto a monte…”. Poi però, parlando seriamente ed entrando nel merito della questione ha precisato: “Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio…”. Rezza quindi ha aggiunto: “Il Comitato tecnico scientifico sul tema ancora non si è espresso, ma se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. Poi sarà la politica a decidere. Credo sia una decisione difficile da prendere date le possibili implicazioni sanitarie”. Un discorso che non fa una piega alla luce dell’incubo che l’Italia e il mondo intero stanno vivendo.
Immediata la dura replica della Lazio che evidentemente è sicura di vincere questo scudetto nonostante sia seconda a un punto dalla Juventus e manchino ben 12 giornate di campionato, oltre ad alcuni recuperi. Il responsabile della comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale ha rampognato Rezza dicendo: “Faccia lo scienziato e non il tifoso”. Evidentemente, in casa Lotito non sanno distinguere tra una battuta e una cosa seria. Sta di fatto che il polverone ha spinto lo stesso Giovanni Rezza a precisare: “Si è trattato solo di una battuta, per sdrammatizzare il contesto”.
Battuta a parte, Urbano Cairo si è invece detto d’accordo con il professor Rezza. Infatti il presidente del Torino ha dichiarato: “Ha ragione il professor Rezza, riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile. Oggi ha parlato un uomo di scienza e ha detto una cosa che io sostengo da tempo semplicemente perchè ho una certa dimestichezza con i numeri. Con la situazione attuale, non esiste pensare a giocare tra un mese e mezzo. Purtroppo”. In sintesi, alla luce degli oltre 20 mila morti per Covid-19, anche oggi alcuni protagonisti del nostro calcio hanno perso un’altra occasione per stare zitti. A volte il silenzio è d’oro (nella foto: Diaconale e il professor Rezza).
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