Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, grazie all’astensione degli Stati Uniti (fatto storico), ha approvato una risoluzione di condanna degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Le colonie – si legge nel testo – “non hanno validità legale“.
Donald Trump commenta su Twitter: “Per quel che riguarda l’Onu, le cose andranno diversamente dopo il 20 gennaio”, lasciando intendere di voler cambiare orientamento rispetto a questa risoluzione.
L’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu reagisce dicendo: “Israele respinge la risoluzione dell’Onu” definendo il voto del Consiglio di Sicurezza “vergognoso” e annunciando che non la rispetterà. “L’amministrazione Obama – prosegue il comunicato – non solo ha fallito nel proteggere Israele dall’ossessione dell’Onu, ma ha collaborato con l’Onu alle sue spalle. Israele non vede l’ora di lavorare con il presidente Trump per arginare gli effetti di questa risoluzione assurda”.
Netanyahu ha richiamato per consultazioni gli ambasciatori in Senegal e Nuova Zelanda, due tra i paesi promotori della risoluzione Onu.
Ovviamente del tutto opposta la reazione palestinese. Il portavoce del presidente dell’autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, Nabil Abu Rudeineh, all’agenzia di stampa ufficiale Wafa, seco do il quale il voto del Consiglio di Sicurezza sulle colonie in Cisgiordania “rappresenta un grande schiaffo alla politica israeliana ed è una unanime condanna internazionale delle colonie”, oltre ad essere “un forte sostegno al riconoscimento della esistenza di due Stati” con uguali doveri e uguali diritti..
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