Fiducia al governo M5s-Lega anche alla Camera: 350 sì, 236 no, 35 astenuti

Il governo M5s-Lega, presieduto dal professore Giuseppe Conte, ha ottenuto la fiducia anche alla Camera. ieri l’aveva ottenuta al Senato con 171 voti a favore, 117 contrari e 25 astenuti.

Il discorso tenuto a Palazzo Madama ieri è stato trasmesso per iscritto anche a Montecitorio. La replica agli interventi abbastanza simile. Il clima un po’ più arroventato per la maggiore aggressività dei deputati del Pd, in particolare di Delrio, che ha avuto la sfrontatezza di tacere sul rifiuto opposto dal suo partito a un invito al dialogo offertogli dal M5s per formare insieme un governo di fronte all’esito delle elezioni causato dalla vergognosa legge elettorale “Rosatellum” voluta da Renzi e Berlusconi.

Ieri in Senato c’era stato il discorso discorso di Conte, durato 75 minuti, il cui contenuto aveva confermato punto per punto il contratto di governo siglato tra Lega e Cinque stelle., ribadendo l’appartenenza all’alleanza atlantica e il rispetto dei parametri europei, in una Ue più equa. Ma anche riorientando la politica estera italiana verso Mosca. Giuseppe Conte si è preso la scena parlamentare elencando a Palazzo Madama le priorità dell’esecutivo che sta nascendo. Partendo da una duplice premessa: il contratto è “una pagina scritta che vincola” e per il Paese ora “soffia un vento nuovo”.

E poi nessun imbarazzo nell’autodefinirsi “populista e anti-sistema”. “Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”, ha garantito tra gli applausi. Un’ora un quarto nella quale il premier ha detto che procederà con “umiltà e con determinazione” lanciando il “daspo” e l’agente sotto copertura contro i corrotti, l’inasprimento delle pene per alcuni reati come la violenza sessuale, il carcere per i grandi evasori, la riforma della legittima difesa, i tagli alle pensioni d’oro, la riforma della prescrizione e tanto altro.

Le parole del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte sulla rimozione delle sanzioni alla Russia sono “positive” ma per ora “non sopravvalutiamo i segnali che arrivano da Roma”, ha detto il presidente della commissione Affari Esteri del Senato Konstantin Kosachev citato da Interfax. “L’Italia è parte integrante dell’Unione Europea e i leader dell’Ue hanno modi per influenzare qualunque paese membro: sappiamo benissimo come i leader di altri stati hanno fatto dichiarazioni simili ma quando poi arrivava l’ora di votare anche i più ‘sovversivi’ non hanno rotto le righe”.

“Sulla giustizia un discorso pessimo, siamo preoccupati: il premier si era definito ‘avvocato del popolo’, ma se le proposte sono l’aumento delle pene, nuove carceri e processi più lunghi, sono ricette vecchie che guardano al passato, non al futuro, e che non servono”. E’ la posizione del presidente dell’Unione camere penali italiane, Beniamino Migliucci. “Conte – spiega – ha detto che intende rivedere la prescrizione, ma questo allungherà i processi”. E “con l’aumento delle pene si cerca di ottenere un consenso facile”.

POLITICA ESTERA: SI APRE A RUSSIA, VIA LE SANZIONI – Il premier Conte assicura “la convinta appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato”. Ma annuncia “una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche” e si cercherà “una revisione del sistema delle sanzioni”. Più “ortodossa” la posizione europea: “l’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati”.

IMMIGRAZIONE: NOI MAI RAZZISTI MA BASTA BUSINESS –Dopo aver assicurato che l’Italia “chiederà con forza il superamento del regolamento di Dublino”, Giuseppe Conte ha parlato a lungo di immigrazione premettendo che non sarà un governo “razzista”. Ma si fermerà il “business degli immigrati”, ci saranno procedure efficaci di identificazione e si renderanno “effettive le procedure di rimpatrio”. “Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà”, ha garantito tra gli applausi della sua maggioranza.

FISCO: FLAT TAX E CARCERE PER GRANDI EVASORI – Il premier le ha definite “misure rivoluzionarie”. Si tratta dell’ormai conosciuta Flat tax, ovvero usando le sue parole, “una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”. Misura che verrà accompagnata con l’inasprimento “dell’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori”.

LAVORO. REDDITO CITTADINANZA E TAGLI A PENSIONI D’ORO  Ovviamente nel programma c’è il reddito di cittadinanza, i tagli alla politica e alle pensioni d’oro. “I cittadini hanno diritto a un salario minimo orario, a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati”. Ma anche l’introduzione della pensione di cittadinanza per i pensionati con le entrate più basse. Al contrario verranno toccate le pensioni che superano i 5000 euro netti al mese.

GIUSTIZIA: LOTTA A CONFLITTO INTERESSI E PRESCRIZIONE– L’avvocato che “tutelerà l’intero popolo italiano”, come si è definito oggi, è stato durissimo sul conflitto d’interessi: “rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”. E ci ha aggiunto anche la riforma della prescrizione che “deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo”.

SANITA’: INVERTIRE ROTTA TRACCIATA DA DEF E FUORI LA POLITICA – Per il premier il Def “prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure”. E poi si cercherà “la riduzione dei tempi delle liste d’attesa e un cambio di rotta nella politica dentro la Sanità “Vogliamo che le nomine apicali delle strutture manageriali nel mondo della sanità avvenga in base a criteri esclusivamente meritocratici, rigorosamente al riparo da indebite influenze politiche”, ha detto Conte.

INTERNET: DIRITTO FONDAMENTALE E STRUMENTO DI CRESCITA – Non poteva mancare infine un’accelerazione sul digitale: “l’accesso a Internet – ha detto Conte – va assicurato a tutti i cittadini in quanto diritto fondamentale e precondizione dell’effettivo esercizio dei diritti democratici, ai sensi del secondo comma dell’art. 3 della Costituzione. Occorre però assicurare un elevato livello di protezione dei dati personali, in quanto sussiste un circolo virtuoso tra tutela dei diritti, uso della rete, inclusione sociale e crescita economica”. Poi tanto altro come lotta alla burocrazia e semplificazione per le imprese. Il discorso è stato chiuso con un appello alle opposizioni: “saremo disponibili anche a valutare l’apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo, offrendo un apporto più stabile alla realizzazione del nostro programma”. Destinatario? Fratelli d’Italia.

Poi il premier Giuseppe Conte ha replicato in Aula: “Non facciamo dello spread il nostro vessillo anche perché dietro lo spread si nasconde la speculazione finanziaria“, ha detto nel suo intervento.

LE REAZIONI – “Abbiamo visto le dichiarazioni del primo ministro Conte e diamo il benvenuto alla sua riaffermazione della forte relazione fra Usa e Italia”, ha detto all’ANSA un portavoce del dipartimento di Stato americano. “L’Italia è uno dei nostri più stretti alleati e non vediamo l’ora di continuare a lavorare e consultarci con il nuovo governo”, ha aggiunto. Nessun commento invece finora sull’apertura a Mosca e sulla revisione del sistema delle sanzioni alla Russia.

Le parole del presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte sulla rimozione delle sanzioni alla Russia sono “positive” ma per ora “non sopravvalutiamo i segnali che arrivano da Roma“, ha detto il presidente della commissione Affari Esteri del Senato Konstantin Kosachev citato da Interfax. “L’Italia è parte integrante dell’Unione Europea e i leader dell’Ue hanno modi per influenzare qualunque paese membro: sappiamo benissimo come i leader di altri stati hanno fatto dichiarazioni simili ma quando poi arrivava l’ora di votare anche i più ‘sovversivi’ non hanno rotto le righe”.

Fabrizio Finzi (Ansa)

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