Il giallo Tony Drago: “Il caporale fu massacrato in caserma”

tony dragoNuovi importanti sviluppi per il giallo Tony Drago: il giovane caporale siracusano trovato morto la notte del 6 luglio 2014 nel cortile della caserma Sabatini di Roma. Le prime indagini ipotizzarono il suicidio per precipitazione dal secondo piano di una palazzina della stessa caserma dei Lancieri di Montebello; ma alla luce della nuova inchiesta, dopo che i giudici hanno respinto la richiesta di archiviazione, emergono particolari agghiaccianti. Un episodio di nonnismo finito male? Un pestaggio degenerato? “Tony Drago prima di morire è stato massacrato”. E’ quanto ha dichiarato l’avvocato Dario Riccioli, legale della famiglia Drago, ai microfoni de La Storia Oscura e di Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano: “La riesumazione del corpo di Tony Drago e il nuovo esame autoptico –ha spiegato l’avvocato Riccioli- hanno messo in evidenza una serie di fratture che non erano state evidenziate nel 2014 dal consulente medico legale del pubblico ministero. Queste fratture, queste gravi lesioni, attenzionate dai nuovi periti, in particolare dal mio consulente, mettono invece in evidenza una multilesività diffusa che è incompatibile con la sola precipitazione. E’ evidente che se le numerose fratture che ci sono sul corpo di Drago non sono compatibili con la sola precipitazione, prima di morire, Tony è stato massacrato. In realtà, ciò che noi non riusciamo a spiegare con la sola precipitazione, sono le fratture che abbiamo riscontrato nella zona toracica. Perché, non soltanto la frattura di un osso duro come lo sterno, ma anche le fratture alla quarta, quinta e sesta costola, sono incompatibili con la precipitazione, perché sono fratture da schiacciamento. Pertanto, se ipotizziamo una precipitazione con impatto per terra della parte toracica, non riusciamo a spiegare le fratture del cranio; viceversa, se l’impatto è avvenuto con il cranio, non si spiegano le fratture del torace. Delle due l’una –ha aggiunto l’avvocato Dario Riccioli- o è precipitato di testa o è precipitato di torace. In entrambe le circostanze, le altre fratture sono chiaramente frutto di un pestaggio.

All’inizio di novembre nuove perizie. “Avremo ulteriori elementi -ha spiegato l’avvocato Riccioli- quando la prima settimana di novembre ci recheremo insieme ai periti presso la caserma Sabatini di Roma per effettuare la seconda parte della perizia, quella che riguarda l’aspetto cinematico e nel corso di quella perizia verrà riprodotto l’esperimento giudiziale che noi abbiamo già fatto in proprio. Inoltre, grazie a un’apparecchiatura molto sofisticata che si chiama laser-scanner verrà effettuata la riproduzione dell’ambiente in cui è stato trovato Tony Drago morto e successivamente verrà poi riproiettato all’interno di una stanza, posizionando il corpo di Tony in questa riproduzione laser. Questo servirà per verificare tutte le possibili dinamiche della morte, se da precipitazione o da altro. Quindi, -ha concluso il legale della famiglia Drago- soltanto all’esito della comparazione fra la dinamica, quindi la cinematica proiezione di Tony e le fratture riscontrate sul cadavere, sarà possibile ipotizzare la ricostruzione della dinamica della morte. Forse Tony è stato prima pestato e poi gettato di sotto. In questo momento non possiamo escludere nulla, ma, abbiamo una prima importante certezza: le tante fratture presenti sul corpo di Tony Drago sono incompatibili con un solo evento, cioè la sola precipitazione ipotizzata nella prima indagine”.

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