Il governo decide uno “scudo” di 20 miliardi per il Montepaschi

Uno scudo di 20 miliardi di euro da usare a scopo precauzionale per intervenire nelle banche e salvare i risparmiatori e che il governo possa usare nel caso di fallimento dell’aumento di capitale del Monte dei Paschi ma non solo. Il consiglio dei ministri, in una riunione serale lampo, ha deciso di chiedere al Parlamento, in un voto  forse già mercoledì, l’autorizzazione a aumentare l’indebitamento per fare eventualmente fronte a necessità del comparto delle banche.

L'ad di Mps Marco Morelli durante la conferenza stampa che ha tenuto a Milano dopo l'incontro con gli analisti, 25 ottobre 2016.  ANSA/MATTEO BAZZI

La misura, se attivata, come hanno spiegato il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan avrà un impatto sul debito pubblico e non sul deficit e sarà quindi “one-off, temporaneo, non impattando sull’aggiustamento strutturale”. I 20 miliardi in particolare serviranno a due fini: “una garanzia di liquidità per ripristinare la capacità di finanziamento a medio e lungo termine” e “per un programma di rafforzamento patrimoniale” nel rispetto delle regole Ue.

Ieri il titolo dell’Istituto ha lasciato sul campo l’11,04% a 18,62 nel primo giorno di aumento del capitale da 5 miliardi di euro, toccando il minimo delle ultime 9 sedute. In linea con i volumi della scorsa settimana gli scambi, per oltre 2,2 milioni di pezzi, pari al 7,5% del capitale.

In mattinata Quaestio, in pista per conto del fondo Atlante per la parte che riguarda le sofferenze della banca da cartolarizzare di rischio medio (le junior mezzanine) per 1,526 miliardi di euro, ha espresso a Mps “forti perplessità” sul termsheet dei senior bridge loan (il prestito ponte sui crediti garantiti). Ad annunciarlo è stato lo stesso istituto senese, precisando che sono in corso approfondimenti per individuare eventuali soluzioni alternative. Se non si potesse addivenire a un positivo componimento di quanto indicato da Quaestio, “l’operazione non potrebbe concludersi in conformità ai termini ed alle condizioni dell’autorizzazione ricevuta dalla Banca Centrale Europea che prevede obbligatoriamente la conclusione dell’operazione entro il 31 dicembre 2016”. L’a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, sulla questione delle sofferenze di Mps, ha spiegato che Atlante prenderà una decisione tra oggi e domani e che Intesa “è favorevole perché venga perfezionata l’operazione”.

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