IL GOVERNO DELLE LIBERTA’

di ENNIO SIMEONE –

La presidente Giorgia Meloni si è montata la testa: lo ha dimostrato appena entrata in possesso del campanello consegnatole da Mario Draghi. Ma siccome è furbetta ha scelto una scorciatoia propagandistica, perfettamente nel solco della sua storia politica: passare come una «liberatrice» ad ogni occasione che le si presenta o di cui ritiene profittevole giovarsi. E quindi il primo campo che ha scelto per la sua esibizione di esordio a Palazzo Chigi come madrina della libertà è stato quello sanitario, decidendo di cavalcare l’insofferenza degli italiani per le norme anti-covid.

Quindi basta mascherine (imposte per decreto dalla sinistra come strumento di oppressione del povero cittadino italiano), e basta anche alla sospensione dal servizio per quei medici che hanno rifiutato di vaccinarsi, ma pretendevano di aggirarsi egualmente negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie in costanza di infezione diffusa. Riportiamoli in servizio questi sanitari e, per evitare che il provvedimento possa macchiarsi di rischi o di colpe agli occhi dell’opinione pubblica, diradiamo i bollettini sanitari sulla pandemia facendoli diventare – da giornalieri – settimanali. Insomma liberiamoci dal Covid… anche senza liberarci del Covid, che è una diavoleria inventata dai governi precedenti per opprimere il popolo italiano. Ora ci siamo noi al governo e ve ne liberiamo.  Come? Semplice, come avete visto: per decreto! 

Inoltre per decreto vi libereremo (e soprattutto – permettete – ci libereremo) di cortei, assembramenti, eventuali raduni di protesta assimilandoli ai rave party. E così – prendendo di mira liberamente (e bersagliandoli a norma di legge) i rave party come reati – colpiremo assemblee, cortei e raduni politico-sindacali a noi sgraditi.

Noi della destra ci siamo sempre professati paladini della libertà e dell’ordine. E poiché siamo abituati a mantenere le promesse Vi abbiamo serviti e vi serviremo, fino a quando non ci avrete cacciati (col voto!).

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