Si fa strada nell’Unione Europea la proposta italiana di creare una “cellula di crisi” comune per uscire dalla gestione emergenziale e far diventare una prassi l’immediata redistribuzione dei migranti tra tutti i paesi dell’Ue. La seconda lettera inviata dal nostro presidente del Consiglio a Bruxelles (di cui Giuseppe Conte ha parlato nella intervista rilasciata ieri al Fatto Quotidiano) punta a superare lo scoglio più duro: convincere, cioè, istituzioni Ue e Stati membri ad erigere a sistema il modello che ha portato sei paesi ad accogliere una quota dei 450 migranti provenienti dalla Libia poi sbarcati a Pozzallo.
La Commissione europea ha aperto uno spiraglio, spiegando di condividere “il senso di urgenza dell’Italia” e annunciando che sta lavorando ad un meccanismo provvisorio da mettere in campo in tempi rapidi per coordinarsi sugli sbarchi durante l’estate, prima di arrivare ad un sistema completo comune in materia di asilo (come la riforma del Trattato di Dublino, che attualmente scarica tutti gli oneri sui Paesi di primo approdo). L’obiettivo del governo italiano è fare in modo che sia l’Ue a trattare con i vari Stati, senza più affidare, come ha spiegato in nell’intervista, la gestione “alle nostre telefonate ai partner”. Conte – il quale suggerisce nella missiva che il coordinamento sia affidato alla Commissione – punta ad un intervento più strutturato e ad un’assunzione di responsabilità maggiore anche da parte dell’Ue. E aggiunge: “La vicenda dell’imbarcazione proveniente dalla Libia con circa 450 persone a bordo alla cui presa in carico stanno contribuendo diversi Stati membri dell’Ue ha fornito due importanti conferme: la fattibilità di azioni condivise degli Stati membri per gestire la sfida migratoria” e “la particolare urgenza di attuare le conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno sulla migrazione”.
Altri migranti dalla Tunisia – Intanto arrivano migranti anche dalla Tunisia. Sono 66 i tunisini soccorsi al largo di Pantelleria (Tp) mentre si trovavano su un’imbarcazione che viaggiava verso l’isola. Sono stati raccolti da due motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza dirette al porto di Trapani.
Barca di somali ed etiopi affonda al largo dello Yemen– Una barca con a bordo 160 migranti africani, tra i quali donne e bambini, si è rovesciata al largo dello Yemen. Non è ancora noto se e quanti se ne siano stati salvati. La barca era partita dalla Somalia con a bordo 100 somali e 60 etiopi. Nonostante lo Yemen sia sconvolto dalla guerra, i migranti africani continuano ad arrivare nel paese perché non c’è un’autorità che possa impedir loro di viaggiare verso i più ricchi paesi del Golfo.
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