di FABIO CAMILLACCI/ Prosegue il periodo nero di Cesare Prandelli. L’ex c.t. della Nazionale azzurra si è dimesso da allenatore del Valencia, dopo soli tre mesi alla guida dei “pipistrelli” spagnoli. Nel presentare le dimissioni, il tecnico italiano ha chiesto la rescissione del contratto. Si tratta del terzo fallimento in due anni per Prandelli dopo quelli con Italia e Galatasaray. In estate il povero Cesare era anche rimasto vittima della “schizofrenia” di Claudio Lotito, il quale con una stretta di mano, disse a Prandelli che poteva considerarsi il nuovo tecnico della Lazio ma di aspettare un po’ prima di firmare il contratto. Il patron biancoceleste non mantenne la parola e virò su Bielsa. Poi, dopo il gran rifiuto del “Loco”, Lotito richiamò Simone Inzaghi dalla Salernitana di sua proprietà per affidargli ancora la Lazio. “Inzaghino” era stato al comando della squadra laziale nel finale della stagione scorsa dopo il licenziamento di Pioli. Fu una brutta botta per il tecnico di Orzinuovi (nella foto a sinistra: Prandelli con Balotelli, la sua grande scommessa persa, ai tempi della Nazionale).
I motivi delle dimissioni di Prandelli secondo i media iberici. Il quotidiano sportivo “Marca” scrive che la situazione era diventata ormai insostenibile (nella foto in home page: tutta la delusione di Prandelli da allenatore del Valencia). Una situazione che sarebbe precipitata negli ultimi giorni, durante la pausa per le festività in vista della sessione invernale di calciomercato. Prandelli in questo periodo avrebbe chiesto al Valencia 5 acquisti sopra i 26 anni ricevendo come risposta un secco “no” a causa dei problemi finanziari del club.
La nota del Valencia. Questo il comunicato ufficiale pubblicato sul sito della società spagnola: “Cesare Prandelli ha presentato questo venerdì, 30 dicembre, le sue dimissioni irrevocabili come allenatore della prima squadra. Voro Gonzalez lo sostituirà come responsabile della prima squadra”.
I 3 mesi di Cesare a Valencia. Pochi giorni fa Prandelli in conferenza stampa si era lasciato andare ad uno sfogo in cui aveva invitato ad andarsene chi non aveva voglia di lottare per la maglia. Ricordiamo che l’ex c.t. della Nazionale era arrivato al Valencia il primo ottobre scorso al posto di Pako Ayestaran, esonerato dopo 4 sconfitte su 4. Il tecnico italiano esordì con una vittoria a Gijon, poi arrivò la sconfitta col Barcellona e da quel momento un declino senza fine con 4 sconfitte e 3 pareggi (in totale 6 punti su 24 disponibili). Il Valencia al momento è a 12 punti e occupa il terzultimo posto in classifica, cioè in piena zona retrocessione. Una nobile decaduta del calcio spagnolo.
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