IL GRANDE INTRIGO/ Calcio argentino nel caos: Olimpiade a rischio e il Tata Martino si dimette da ct. Intanto, Bielsa rinvia ancora il suo arrivo a Roma per allenare la Lazio: è giallo. Il “Loco” tentato dalla Seleccion?

locodi FABIO CAMILLACCI/

Accade in Sudamerica, ma, le conseguenze di questo terremoto sportivo potrebbero essere avvertite anche a Roma. In queste ore, le dimissioni del Tata Martino da c.t. della nazionale argentina rischiano di causare un ribaltone con effetti a catena anche in Italia. A Roma, sponda Lazio, la preoccupazione cresce di ora in ora perché dall’Argentina arrivano indiscrezioni, segnali, rumors: Marcelo Bielsa sarebbe tra i candidati più forti per la panchina della Seleccion. Addirittura alcuni giornalisti argentini nella serata di martedi hanno twittato che Bielsa ha rifiutato la Lazio per tornare a fare il c.t. dell’Argentina. Staremo a vedere cosa succederà: certo la bomba a tempo è stata innescata e a breve potrebbe deflagrare. Ma procediamo con ordine.

Caos Argentina. Paulo Dybala sarebbe andato volentieri a Rio de Janeiro e quando la Juve gli ha negato l’autorizzazione un po’ ci è rimasto male. Ma sappia che lo stesso destino accomuna la maggior parte dei giocatori argentini, Mauro Icardi compreso: così a un mese esatto dall’inizio dell’Olimpiade (anche meno per la verità visto che il torneo di calcio comincia prima della cerimonia d’apertura e che il debutto dell’Argentina è in programma il 4 agosto contro il Portogallo), la Albiceleste non è ancora al completo. E adesso è pure senza allenatore: il c.t. Tata Martino infatti si è dimesso dopo che il raduno inizialmente programmato per il 4 luglio è stato annullato e rinviato all’11 proprio perché si sarebbero presentati soltanto in 12 giocatori. “C’è il 50% di possibilità di non presentarci ai Giochi”, aveva detto il presidente del comitato olimpico, Gerardo Werthein, prima ancora della decisione dell’allenatore argentino.

Rifiuti a raffica. Il 20 aprile scorso il Tata Martino diramò una lista di 57 pre-convocati, poi scesi a 35. Sembravano tanti, eppure oggi la rosa olimpica, che deve essere formata da 18 giocatori Under 23 (più 4 riserve) con la possibilità di chiamare tre fuoriquota, non c’è ancora: dal lungo elenco, del resto, il c.t. dimissionario ne ha già dovuti cancellare tanti, a partire dalla due stelle del campionato italiano Dybala e Icardi, che sono rientrati dalle vacanze per cominciare il ritiro con Juve e Inter, passando per il romanista Paredes e il mediano Kranevitter, negato dall’Atletico che aveva già dato il via libera per Vietto e Correa. I club, insomma, continuano a negare i propri atleti alla nazionale, anche perché da regolamento sono obbligati a lasciarli liberi solo nelle date indicate dalla Fifa. E tra queste non ci sono quelle dell’Olimpiade. Così gli unici ad aver avuto l’autorizzazione dalle rispettive società cone detto al momento sono 12: i portieri Geronimo Rulli (Real Sociedad), Axel Werner (Rafaela) e Ezequiel Unsain (Newell’s); i difensori José Luis Gomez (Lanus), Leandro Gianetti (Velez) e Alexis Soto (Banfield); i centrocampisti Mauricio Martinez (Union), Santiago Ascacibar (Estudiantes), Lucas Romero (Cruzeiro) e Ivan Rossi (Banfield), gli attaccanti Angel Correa e Vietto (entrambi dell’Atletico).

Le dimissioni del Tata Martino. Il c.t. si è dimesso, lasciando ovviamente anche la panchina della nazionale maggiore, recentemente sconfitta nella finale di Coppa America. Nel suo comunicato si legge: “A causa della mancanza di chiarezza nella designazione delle nuove autorità della Federcalcio argentina e alla luce delle gravi difficoltà per formare la squadra che rappresenta il paese nei prossimi Giochi Olimpici,  lo staff tecnico della squadra nazionale ha deciso di presentare, in data odierna, le sue dimissioni”.

Commissario tecnico criticato. Werthein, numero uno del Comitato Olimpico, se l’è presa anche col Tata Martino: “Ha un atteggiamento passivo. Del resto l’Afa (la federcalcio argentina, n.d.r.) non parla con noi da 20 mesi e non prende decisioni. Il calcio è un settore molto importante per tutto il paese ed è una vergogna che oggi non ci sia una squadra per presentarci all’Olimpiade”.

Il caos Albiceleste si lega al giallo Bielsa in casa Lazio. Tutti in clinica, tutti a Formello, no: tutti a casa. Senza Marcelo Bielsa, non si comincia. Ed è per questo che il primo allenamento dei biancocelesti, che era inizialmente in programma per il tardo pomeriggio di oggi, è saltato. I giocatori, gran parte dei quali erano stati impegnati stamattina nella seconda tranche di visite mediche alla clinica Paideia (c’era anche Federico Marchetti, che non sarà ad Auronzo ma si riaggregherà a fine mese), avevano appuntamento a Formello per il pranzo, alle ore 13, e nel pomeriggio si sarebbe dovuta svolgere la prima sgambata della nuova stagione, alla presenza dei preparatori atletici italiani confermati dall’anno scorso. L’assenza dell’allenatore argentino (per il quale, va ricordato, la Lazio non ha ancora ufficializzato l’ingaggio) ha però rinviato il primo giorno di scuola. E non è scontato che il primo allenamento si svolga domani, giorno in cui era (finalmente) previsto l’arrivo di Bielsa e dei suoi collaboratori. Infatti, il volo che atterrerà domani a Fiumicino e partito da Buenos Aires non ha a bordo il “Loco”: tutto rinviato, a meno di altri cambiamenti di programma, a giovedì mattina. Salvo clamorosi colpi di scena: possibili (nella foto: Bielsa e il Tata Martino in una conferenza stampa di qualche anno fa).

Bielsa tentato dall’Argentina? Dunque, i giorni passano e Bielsa ancora non si vede: problemi burocratici legati al visto, ma forse anche i primi segnali di malumore per un mercato che non decolla. Malumori che, dall’altra parte, accomunano anche una società che ha già esaudito tutte le richieste extracalcistiche di Bielsa senza vederlo ancora in giro per Formello. Intanto, in Argentina il popolo vuole Bielsa sulla panchina della Seleccion: in un sondaggio, infatti, i sostenitori argentini hanno votato Bielsa o Simeone come il c.t. ideale. Abbastanza per agitare i tifosi della Lazio che adesso temono la retromarcia. Un vero e proprio giallo, che rende la Lazio l’unico club di Serie A a non avere ancora ufficializzato l’allenatore: se si considera pure il campionato di Serie B, l’unica squadra a farle compagnia è curiosamente la Salernitana, altra società di proprietà del presidente Lotito. Non è un caso. Perché ad allenare i campani sarà Simone Inzaghi, anche se il suo contratto non è stato ancora depositato, proprio per via dei continui rinvii di Bielsa, che comunque ha firmato con la Lazio per un anno da due settimane: per questo la società si sente al sicuro. Nonostante tutto, a Formello c’è ottimismo: la società biancoceleste è convinta che Bielsa si presenterà regolarmente giovedì, ma si va avanti alla giornata, nella speranza che l’allenatore argentino si decida ad andare a ritirare il visto per lavoro (necessario per svolgere la sua attività in Italia) presso l’Ambasciata italiana in Argentina, che è lì a disposizione del tecnico da giorni. Lo dovrà fare entro questa sera, se vorrà prendere il volo di domani che gli consentirà di essere a Roma giovedì mattina. Se non accadrà nemmeno questa volta, allora il giallo si farà ancora più fitto. E soprattutto significherebbe che l’allenatore (richiesto a gran voce dagli argentini come nuovo commissario tecnico della nazionale, così come dagli inglesi per sostituire Hodgson) non è più così convinto di sposare il progetto Lazio.

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