Il mare non bagna Verona

di SERGIO SIMEONE – L’ennesimo salvataggio in mare di naufraghi africani, quello effettuato dalla nave  di una ONG tedesca, la Alan Kurdi sembrava non dovesse seguire, almeno in parte, il solito copione. Il nostro Ministro degli interni infatti, pur dopo aver lanciato i soliti rozzi  “vade retro” contro salvati e salvatori, avendo saputo che a bordo c’erano due bambini ha disposto che questi, insieme con le rispettive mamme fossero fatti scendere a terra. Ma, quando gli uomini inviati dalla capitaneria di porto sono saliti sulla nave  per prelevare i “beneficiari” del grazioso provvedimento salviniano, le mamme si sono nettamente rifiutate, per non dividere le famiglie.

Noi ci aspettavamo che il Ministro, fresco reduce dal convegno  di Verona  in difesa della famiglia tradizionale (quella fondata sull’unione tra un uomo ed un donna che si promettono amore ed assistenza reciproca “finchè morte non ci separi”), avrebbe esultato ed avrebbe indicato quelle due donne  a modello per il loro attaccamento alla famiglia, tanto da preferire di continuare a tribolare chissà per quanto tempo ancora sulla nave pur di non separarsi dagli uomini con i quali avevano scelto di vivere e per accudire insieme i loro figli. Matteo Salvini ha invece bofonchiato un livoroso ”ed allora tanti auguri e buon viaggio a Berlino”.

Noi per la verità già avevamo qualche sospetto, quando abbiamo appreso che Salvini, prima di scoprire la sua forte vocazione per la famiglia tradizionale aveva fatto l’esatto contrario di ciò che ci si aspetta da un fautore della famiglia tradizionale (compresi divorzio e figlio fuori dal matrimonio). Ma ora siamo sicuri di sapere a chi si riferisse a Papa Francesco quando diceva: ”Meglio vivere da atei che da cattolici ipocriti”.

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