Voci infondate quelle raccolte da alcuni giornali, secondo cui potrebbero esserci rimborsi “anticipati e selettivi” ai risparmiatori delle 4 banche salvate (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara). A precisarlo è il ministero dell’Economia, che ribadisce: l’unica strada percorribile per il risarcimento dei risparmiatori è l’arbitrato. Nessun rimborso è possibile prima dei decreti attuativi delle norme varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati.
Il Tesoro, assicurano le stesse fonti, è al lavoro sui decreti ed è in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per vararli nel più breve tempo possibile, entro il termine di 90 giorni dal 1 gennaio 2016. Ma prima del varo di questi decreti, si ribadisce, non può essere ipotizzato alcun intervento.
Il Codacons invece si era compiaciuto dell’ipotesi di un indennizzo anticipato, pur aggiungendo che “i risarcimenti devono essere integrali e devono valere per tutti, per cui non accetteremo la politica dei ‘due pesi e due misure’, perché è evidente che tutti i risparmiatori hanno subito il medesimo danno, ossia l’azzeramento del valore dei titoli, e tutti devono essere risarciti allo stesso modo. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad un pericoloso precedente, dove un illecito viene punito in modo diverso a seconda della vittima”.
Intanto, tornano a protestare i risparmiatori, obbligazionisti ed azionisti. Dopo il presidio del 28 dicembre scorso davanti alla sede di Banca Etruria, ad Arezzo, il prossimo appuntamento è per lunedì 4 gennaio, davanti alla sede principale di Banca Marche di Jesi (An). La protesta è stata organizzata congiuntamente dall’Associazione Vittime del Salva-Banche e dall’Associazione Azionisti Privati Banche Marche.
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