La falcata indimenticabile, le favelas, la Juve di Boniperti, l’inossidabile amicizia con Gigi Riva: Claudio Nenè, se ne è andato nel cuore della notte. Il Cagliari che fece lo sgambetto alle grandi nel 69/70, cucendosi sul petto uno scudetto da leggenda, perde uno dei suoi principali protagonisti. Il centrocampista brasiliano è stato stroncato da una crisi respiratoria, aveva 74 anni. Da anni combatteva una feroce malattia ed era ospite di una residenza sanitaria assistenziale a pochi minuti dal capoluogo. La stessa in cui proprio Riva e gli altri dello scudetto che gli sono sempre rimasti vicini (Tomasini, Poli, Greatti, Brugnera e altri rossoblù quali Copparoni, Bellini, Quagliozzi, Piras), gli hanno organizzato una festicciola per il suo ultimo compleanno (nelle foto: in alto Nenè quando indossava la maglia del Cagliari e a sinistra la formazione del Cagliari campione d’Italia 1969-70.
Record di presenze col Cagliari. Claudio Olinto de Carvalho avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 1 febbraio. Nato a Santos (San Paolo), sposato, aveva due figli, Ruben e Giada che vivono a Torino e in queste ore stanno raggiungendo Cagliari. Al cimitero di San Michele è stata allestita la camera ardente. Immensa l’ondata di commozione: dai messaggi delle istituzioni, con in testa il comune, al cordoglio del Cagliari calcio fino a migliaia di sportivi e cittadini che stanno inondando i social per salutare l’uomo e il campione. Con 311 gare e 23 reti in maglia rossoblù, record di presenze per un calciatore straniero del Cagliari, Nenè ha segnato un’epoca.
La carriera in Sardegna. In rossoblù arriva nel ’63: proviene dalla Juventus, con al collo l’oro vinto con il Brasile ai Giochi panamericani del 1963. In bianconero lo aveva voluto Boniperti, ma la coesistenza con Omar Sivori non fu facile. Si aspettavano un attaccante di ruolo, non lo era, anche se chiuse la sua unica stagione con 23 gare e 11 gol. In precedenza, 54 partite e 24 reti nel Santos, dove era cresciuto, giocando anche con Pelè, di due anni più vecchio. A Cagliari è stato amato per le sue capacità tecniche ma soprattutto per le qualità umana. Nenè ha poi intrapreso la carriera d’allenatore, sulle panchine del settore giovanile e della Primavera di Cagliari, Fiorentina (con cui vinse lo scudetto) e Juventus; quindi allenò la Berretti e chiuse da osservatore, prima di tornare a vivere nella sua Sardegna.
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