Il Papa si è occupato nell’udienza generale di oggi dell’amore coniugale e di quello prematrimoniale, per lasciar intendere indirettamente un parere sostanzialmente contrario alle nozze gay. Lo ha fatto invitando i giovani a non mettere da parte un “capolavoro sul fidanzamento” come i Promessi Sposi. «E’ necessario che i ragazzi lo conoscano, lo leggano, è un capolavoro che racconta la storia di fidanzati che hanno subito anche difficoltà e compiuto una strada fino al matrimonio. Ma non lasciate da parte questo capolavoro sul fidanzamento, che ha la letteratura italiana, andate avanti a leggerlo, e vedrete la bellezza».
«Non c’è il matrimonio express – ha detto – bisogna lavorare sull’amore, bisogna camminare, e l’alleanza dell’amore dell’uomo e della donna si impara, si affina. Mi permetto di dire che è una alleanza artigianale, fare di due vite una vita sola, e anche forse un miracolo, un miracolo della libertà e del cuore affidato alla fede. “Dovremmo forse impegnarci di più – ha osservato – su questo punto perché le nostre coordinate sentimentali sono andate un po’ in confusione: chi pretende di volere tutto e subito, anche cede tutto e subito, alla prima difficoltà o alla prima occasione. Non c’è speranza per la fiducia del dono di sé – ha aggiunto il Papa – se permane l’abitudine a consumare l’amore come una specie di integratore del benessere psicofisico».
Poi ha insistito: «Bisogna mantenere la distinzione tra fidanzamento e matrimonio, non bisogna “bruciare le tappe”, ma vivere un tempo di iniziazione alla sorpresa dei doni spirituali con cui il Signore arricchisce la coppia. Molte coppie – ha osservato – stanno insieme anche da lungo tempo e anche nell’intimità, a volte convivendo, ma non si conoscono, sembra strano, ma è così, non si conoscono».
Papa Bergoglio ha anche osservato che «la cultura e la società odierna sono diventate piuttosto indifferenti alla delicatezza di questo passaggio e ci sono difficoltà e mille ostacoli pratici, per i giovani intenzionati a mettere su casa e a mettere al mondo dei figli. «Il fidanzamento – ha spiegato – è un percorso di vita che deve maturare come un frutto, è una strada di maturazione nell’amore, fino al momento in cui diventa un vero e proprio matrimonio». E ha invitato la Chiesa a “custodire la distinzione tra essere fidanzati ed essere sposi” e a curare i “corsi prematrimoniali”. Anche chi all’inizio ci va per forza, ha commentato, alla fine è contento e ringrazia perché “ha trovato l’occasione spesso unica per riflettere sulla esperienza di coppia in termini non banali”.
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