E’ stato un Primo Maggio con molte facce quest’anno in Italia e in Europa. Lo riassumiamo in alcuni flash.
MATTARELLA: Il lavoro è un bene sociale – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha celebrato con i Maestri del Lavoro al Quirinale, dove è intervenuto anche il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Il capo dello Stato ha detto tra l’alto:«Senza lavoro rimane incompiuto il diritto stesso di cittadinanza, la dignità dell’individuo ne rimane mortificata, la solidarietà sociale e la stessa possibilità di sviluppo della società ne rimangono compromesse. La nostra Carta Costituzionale riconosce il lavoro come bene sociale e impone alle istituzioni ogni sforzo per ampliare le opportunità occupazionali, crearlo é un dovere pubblico a cui non ci si puo sottrarre».
LANDINI (Cgil): Occorre un sindacato unitario – «Le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione tra i sindacati italiani non esistono più. Oggi possiamo avviare un nuovo processo di unità tra Cgil, Cisl e Uil»: lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini nella manifestazione unitaria dei tre sindacati a Bologna. «Occorre un nuovo sindacato unitario che nasca dal basso, dalla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti e non, assecondato dalle scelte dei gruppi dirigenti. Nella società – ha concluso Landini – c’è una richiesta perché si dia una risposta alla frantumazione dei diritti».
FURLAN (Cisl): Il governo interloquisca con noi – “Le ragioni che ci hanno portato in piazza il 9 febbraio sono ancora lì. Eravamo preoccupati per le sorti dell’Italia e oggi lo siamo anche di più, perché se un cambiamento c’è stato non è stato di certo in meglio. Il tempo passa e la barca mantiene la stessa rotta, la preoccupazione aumenta. Non possiamo nemmeno pensare di scendere, ma modificare la rotta, insieme alle donne e agli uomini che lavorano. Non siamo fuori dalla crisi, il governo interloquisca con noi».
BARBAGALLO (Uil) – Vogliamo correggere gli errori, non opporci – «Hanno cercato di farci dire che siamo contro quota cento e reddito di cittadinanza; noi non siamo contro, ma vorremmo correggerne gli errori». Così si è espresso Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil, intervenendo sul palco di piazza Maggiore a Bologna per la manifestazione nazionale del primo maggio. «Dobbiamo incontrarci per contrattare – ha detto rivolgendosi al governo – Noi siamo pronti a sederci intorno a un tavolo, dal governo battano un colpo».
A TORINO: I no Tav tenuti lontano dal corteo ufficiale, e sono seguiti scontri – Cariche della polizia al corteo del Primo Maggio a Torino per bloccare un corteo di “No Tav” che da piazza Vittorio cercava di raggiungere la testa del corteo ufficiale passando dai portici di via Po. “Vergogna, fuori la Digos dal corteo”, gridavano i partecipanti. Negli scontri seguiti sono rimasti feriti non gravemente due manifestati e un poliziotto. La manifestazione era aperta da Anpi, istituzioni e sindacati. La sindaca Appendino ha precisato: non bisogna bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi, ma il lavoro”. Al termine del comizio dei sindacati, No Tav e Cobas hanno occupato il palco.
PARIGI: scontri tra gilet gialli e polizia – I primi disordini si sono avuti a Montparnasse perché ancora prima della partenza ufficiale del corteo dei sindacati si sono aggiunti centinaia di gilet gialli. Il sindacato Cgt, in piazza con i gilet gialli, ha denunciato “le violenze in corso a Parigi”, dove c’è stata “una repressione inaudita senza discernimento“, con gas lacrimogeni e granate assordati”, una “situazione scandalosa e mai vista prima, inammissibile per la nostra democrazia”. Nuove tensioni e scontri nel 13° arrondissment, dove i Black Block hanno preso d’assalto un commissariato, lanciato due molotov e altri oggetti contro la polizia, e saccheggiato un’agenzia di assicurazioni, in place d’Italie. Impossibile uscire dalla piazza. La polizia ha fatto un uso intenso di lacrimogeni per impedire l’accesso alle vie circostanti.
ROMA: grande folla di giovani al concerto in piazza San Giovanni – Nonostante la pioggia che a tratti si è abbattuta su piazza San Giovanni, il tradizionale concerto ha avuto una grande partecipazione soprattutto di giovani. Alle 15 in punto, sulle note di “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato, ha preso il via con Ambra Angiolini che, dopo le polemiche sul maglione griffato indossato l’anno scorso, stavolta ha deciso di sfoggiare una maglia con impresse le sigle dei tre sindacati. E ha accolto sul palco Ilaria Cucchi, che ha così sintetizzato la battaglia condotta perché la verità sulla morte di suo fratello Stefano venisse a galla: l’affermazione che “oggi la giustizia è uguale per tutti”. E le è arrivato il messaggio dei genitori di Federico Aldovrandi
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