Un disperato che ruba per fame o per portarlo a un figlio affamato una scatola di biscotti in un supermercato viene arrestato per furto, invece uno scafista che “per stato necessità” trasporta migranti al largo della Libia confidando nell’arrivo di soccorritori dall’Italia non può essere accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questa è la tesi sostenuta, a quanto pare, dal procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro in una circolare e ribadita davanti alla commissione parlamentare che si occupa della applicazione del trattato di Schengen. Gli scafisti, cioè, agirebbero perché costretti dalle organizzazioni criminali a fare da ‘driver’ a natanti carichi di migranti e quindi il loro comportamento non è configurabile come reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A quanto pare questa linea troverebbe riscontro anche in alcune pronunce del Tribunale del riesame.
E comunque il magistrato muove un’accusa alle Ong (le organizzazioni non governative, che si occupano dei soccorsi): “Dobbiamo registrare – dice – una sorta di scacco che la presenza di Ong provoca all’attività di contrasto degli organizzatori del traffico di migranti”, perché “l’intervento immediato delle navi delle Ong rende inutili o più difficili le indagini anche sui ‘facilitatori’ delle organizzazioni criminali”. E infatti Zuccaro ha annunciato che aprirà un’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti delle Ong che, pur non inseguendo profitti privati, si rendono responsabili della violazione dell’art. 12 della Bossi-Fini”.
Il procuratore ha spiegato che la “convenzione di Ginevra impone di portare le persone soccorse in mare nel porto più vicino, ma questo non avviene”. Tuttavia, ha precisato, “questa non è una violazione penalmente perseguibile”. Per il procuratore Zuccaro “la magistratura applica le leggi” e una eventuale inchiesta non è la soluzione al problema. Il resto – ha aggiunto rivolgendosi alla Commissione – e nelle vostre mani, è responsabilità della politica”.
Il Papa, la tragedia più grande dopo la II Guerra mondiale– “Il problema dei rifugiati, dei migranti, oggi, è la tragedia più grande dopo quella della Seconda guerra mondiale”. Lo ha detto il Papa salutando i partecipanti all’incontro per direttori ‘Migrantes’ incoraggiandoli a “proseguire nell’impegno per l’accoglienza e l’ospitalità dei profughi e dei rifugiati, favorendo la loro integrazione, tenendo conto dei diritti e dei doveri reciproci per chi accoglie e chi è accolto”. Il Papa non ha precisato, però, se, intanto, è disposto ad accoglierne alcune migliaia in Vaticano, dove ci sarebbe posto.
Minniti: l’intesa con la Germania sblocca l’accoglienza – Il ministro dell’Interno, Minniti, invece si è compiaciuto in materia di “accoglienza”. Sostiene che la Germania, con la sua decisione di accogliere 500 migranti al mese, ha sbloccato la situazione.”Ora – aggiunge -anche Austria e Svizzera hanno promesso di aprire le porte a quote significative di migranti”. Comunque “oltre il 90 per cento dei flussi arriva dalla Libia, ma non vi sono cittadini libici; provengono prevalentemente dall’area subsahariana. Il resto viene dall’Egitto, il secondo punto di snodo dei flussi migratori verso l’Italia. E mentre con il Niger è più vicina una collaborazione per favorire i controlli al confine a Sud della Libia, con l’Egitto stiamo ancora lavorando”.
A sua volta il viceministro degli Esteri Mario Giro intervenendo a Radio Anch’io ha affermato che “i rimpatri forzati sono molto difficili da fare; non si può prendere la gente e mandarla via in blocco, perciò bisogna fare i rimpatri volontari assistiti, che presuppongo tutta una costruzione, con piano di rientro, soldi, cooperazione”.
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