La polizia di Londra spera che le vittime del grattacielo siano “meno di cento”. Perdute le speranze per i due architetti italiani

La polizia di Londra si augura che le vittime dell’incendio alla Grenfell Tower siano meno di 100: a dirlo è il comandante della operazioni, Stuart Candy, che non ha voluto dare indicazioni sulle stime fatte dalle autorità sui morti ma spera che il numero non sia “di tre cifre”.

Finora il numero delle vittime accertate nell’incendio alla Grenfell Tower, a North Kensington, è di 17. Le autorità non si aspettano di trovare altre persone viveall’interno della torre. ‘Ci vorranno settimane per controllare tutto l’edificio’, afferma il capo dei vigili del fuoco, aggiungendo che ancora non si sa il numero esatto delle vittime. La stampa inglese denuncia: ‘La tragedia era evitabile‘. La regina esprime il suo cordoglio con un messaggio diffuso da Buckingham Palace: ‘Prego per le famiglie delle vittime’. La premier britannica Theresa May e il leader laburista Jeremy Corbyn in visita alla zona colpita. Ed è un rifugiato siriano di 23 anni la prima vittima identificata nella tragedia, come riferisce Sky News. Il giovane studiava ingegneria civile alla University of West London. Il suo sogno era quello di tornare un giorno in Siria per ricostruirla dopo la guerra civile.

Settanta i feriti e gli ustionati in cura negli ospedali. Due italiani che abitavano nel grattacielo risultano dispersi: sono Gloria Trevisan e Marco Gottardi, entrambi veneti (foto), architetti.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha definito il gigantesco incendio che ha divorato buona parte della Grenfell Tower come “un incidente grave”, precisando che sono stati mandati nella notte tutti i rinforzi disponibili. Al lavoro ci sono ancora oltre 200 pompieri, con una quarantina di mezzi, mentre sono state viste numerose ambulanze e pattuglie della polizia. Mandate anche le unità di soccorso dell’Hazardous Area Response Team. Le fiamme sembrano aver perso d’intensità  rispetto alle prime immagini del rogo, ma sono ancora chiaramente visibili. Mentre le tv mostrano vigili del fuoco impegnati a indirizzare i getti d’acqua dalle autoscale.

La colonna di fumo è ancora visibile in gran parte del centro di Londra verso le 4.25 locali (le 5.25 in Italia). L’edificio, che ha uno dei suoi affacci in Latimer Road, di fronte all’omonima stazione della metropolitana, fu costruito nei primi anni ’70 e completato nel 1974. Ma di recente erano stati avviati i lavori per un’ampia risistemazione. Diversi i feriti. Scotland Yard precisa che si tratta di ”diversi tipi di ferite”, senza fornire per ora altri dettagli, né sulla gravità né sulla natura delle lesioni. Testimoni parlano di ustioni, di intossicazione da fumo e probabilmente anche di cadute durante l’evacuazione  tuttora in corso. Si teme ancora che ci possano essere persone intrappolate nel gigantesco edificio.
George Clarke, presentatore del programma ”Amazing Spaces”, ha detto a Radio 5 Live di essere coperto da cenere pur essendo a 100 metri dal luogo dell’incendio. Ha aggiunto di aver visto persone con torce elettriche dai piani alti del grattacielo e i soccorritori ”fare un lavoro incredibile” cercando di portare in salvo le persone.

 

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