In onda sul “Nove” (e Dplay) “Fake”, il programma tv in 8 puntate che ci accompagnerà nella fabbrica delle “bufale” per aiutarci a scoprirle

di DANIELA GIAMMUSSO (Ansa) – Quanto siamo schiavi delle fake news? Come incidono sulla nostra vita di tutti i giorni? E, soprattutto, come riconoscerle e difendersi? «Mai il tema è stato tanto d’urgenza e attualità, forse, come in questo ultimo anno».

Parola di Valentina Petrini (foto), pronta a tornare dal 28 ottobre alla guida di Fake – La fabbrica delle notizie, nuova stagione del programma in onda ogni mercoledì alle 23.30 sul Nove (disponibile anche su Dplay).
«Quando abbiamo pensato il format, un paio di anni fa – racconta la giornalista – il problema era già dilagante in Europa, mentre in Italia era più circoscritto ai social. Oggi, tra pandemia e infodemia, si ritrovano coinvolti tutti i mezzi di informazione. Un esempio: in questi giorni il professor Palu sostiene pubblicamente che il 95% dei positivi al Covid-19 è asintomatico. Mi piacerebbe sapere qual è la sua fonte, perché facendo i conti con i numeri ufficiali dell’istituto Superiore di Sanità risulta che solo il 55,9% lo sia. Invece notizie come queste finiscono nei titoli dei giornali».
Proprio al tema Covid-19 e alle fake news dei negazionisti è dedicata la prima delle otto puntate, con ospiti la giornalista Selvaggia Lucarelli; il biologo e contributor de Il Foglio, Enrico Bucci, e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti (ndr: un vero maestro in materia).
Sul tavolo, l’estrema destra che soffia sul fuoco del malcontento, le contraddizioni dei virologi, terreno fertile per bufale e disinformazione, e un reportage esclusivo con le Voci da Wuhan, dove alcuni parenti delle vittime chiedono verità al governo cinese sulla data di inizio della pandemia. E se le fake news aumentano lo smarrimento, ogni settimana la percezione della pandemia da parte degli italiani e i timori a essa legati verranno misurati con l’indicatore #pauracovid, studio realizzato in collaborazione tra il Digita4good Lab dell’Università di Pavia e The Fool.
Appuntamento eccezionalmente in diretta, il 4 novembre, per l’altro scenario caldo, ovvero la campagna presidenziale e le elezioni USA. «Importanti non solo perché decideranno chi governerà il mondo – spiega la Petrini – ma anche perché raccontano come la disinformazione, rispetto alla tornata del 2016, sia cresciuta del 250%. E se è vero che da una parte abbiamo Donald Trump con i suoi tweet, dall’altra i sostenitori del rivale democratico non sono stati da meno. Bisogna riconoscere che qualcosa è stata fatto: Facebok ha rimosso alcuni post del presidente, ma con un cucchiaino non si vuota l’oceano. Le 48 ore successive al voto sono quelle in cui più si rincorrono le false notizie. Lo racconteremo con squadre di colleghi dell’Associated Presse sparsi negli Usa».
Anche in questa stagione, poi, tornano al lavoro i debunker, gli smascheratori di bufale, mentre la Petrini è affiancata da due fact checker: la new entry Paolo Attivissimo, giornalista e autore del blog Il Disinformatico; e il veterano David Puente, consulente di comunicazione e giornalista di Open, oltre alla presenza fissa dell’analista informatico Matteo Flora a indagare la viralizzazione delle bufale. «Racconteremo anche come siano alcuni meccanismi della nostra mente a spingerci a credere ad alcune notizie – aggiunge la Petrini – E come i fabbricatori di fake news li sappiano sfruttare».

Ma come difendersi? «Non condividendo immediatamente tutto quello che ci arriva tra social e cellulare – conclude – Osservando bene la grafica della notizia e poi provando a digitare il titolo su un motore di ricerca aggiungendo ‘bufala‘: si scopre spesso che altri siti hanno già dimostrato quanto sia una fake news».

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