A ottobre i posti di lavoro in Italia sono cresciuti di 35mila unità, ma è salito al 9,4% il tasso di disoccupazione. E c’è da rilevare che la crescita dei posti riguarda esclusivamente i maschi. L’Istat lancia quindi alcuni segnali sulla qualità della ripresa e sui riflessi che ha sul mondo del lavoro. Più nel dettaglio l’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +35mila unità), ha riguardato solamente gli uomini (+36mila) con l’occupazione femminile sostanzialmente stabile. Inoltre coinvolge maggiormente i dipendenti, le persone tra i 15-24 anni e gli ultra 50enni. Il tasso di occupazione sale così al 58,6% (+0,1 punti).
La crescita del numero di persone in cerca di lavoro (+2,2%, pari a +51mila unità rispetto a settembre), osservata sia per gli uomini sia per le donne, coinvolge invece chi ha più di 24 anni. Sale però anche il tasso di disoccupazione al 9,4% (+0,2 punti), nonostante tra i giovani scenda al 28,2% (-1,4 punti). La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni, registrata a ottobre rispetto al mese precedente (-0,6%, pari a -79mila unità), è generalizzata sia per sesso sia per classe d’età. Ma se da una parte cresce l’occupazione registrata nel confronto trimestrale, dall’altra calano le persone in cerca di occupazione (-2,1%, pari a -49mila unità) e degli inattivi (-0,2%, pari a -33mila unità). Positivo anche che rispetto ad un anno fa, ad ottobre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,6%, pari a -139mila unità), sia l’ammontare degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1%, pari a -425mila), valore quest’ultimo che era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.
La lieve crescita dell’occupazione investe complessivamente l’intera Europa come certifica Eurostat. A ottobre infatti il tasso di disoccupazione nell’area dell’euro è calato al 7,3%, rispetto al 7,4% di settembre 2021 e all’8,4% di ottobre 2020. Per quanto riguarda la Ue è al 6,7%, stabile rispetto a settembre 2021 e in calo rispetto a 7,5% a ottobre 2020.
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