Incendio nel centro storico di Cosenza: tre morti. Opere di Telesio e preziosi documenti distrutti

Tre persone sono morte nell’incendio di un appartamento in uno stabile di corso Telesio, nel centro storico di Cosenza. Lo hanno accertato i vigili del fuoco dopo che sono riusciti ad ispezionare i locali una volta spente le fiamme. Le vittime sono due uomini ed una donna: i corpi di Antonio Noce, del nipote Roberto Golia e della fidanzata di quest’ultimo, Serafina Speranza, sono carbonizzati ed irriconoscibili. Pare che vivessero nell’appartamento abusivamente.

L’incendio è divampato nel pomeriggio e subito si è diffuso il timore che potessero esserci delle vittime, dal momento che i tre – che i vicini dicevano abitare l’appartamento – non erano stati rintracciati all’esterno dell’edificio con le altre persone che erano riuscite ad uscire dal palazzo. Solo il sopralluogo dei vigili del fuoco, avvenuto in serata con molte cautele a causa del rischio di crolli nel vecchio edificio, ha portato alla certezza che i tre erano morti.

Successivamente è stato accertato che sono andati distrutti la prima stampa del ‘De rerum natura iuxta propria principia‘, l’opera più importante del filosofo Bernardino Telesio, vissuto nel 1500,  insieme ad altre pergamene antiche. Al quarto piano dello stabile, sopra l’appartamento incendiato, era ospitata la biblioteca della famiglia Bilotti Ruggi D’Aragona, che con le proprie donazioni ha consentito l’apertura del Mab, il Museo all’aperto Bilotti. La famigia Bilotti è proprietaria dello stabile e dell’attiguo palazzo Ruggi D’Aragona, comunicante proprio attraverso il quarto piano con quello incendiato. Distrutti anche manoscritti e pergamene originali di Telesio, Parrasio, Quattromani e Bernardino Bombini, oltre a 8 pergamene originali del ‘400 su Cosenza scritte in gotico.

«La città perde tutto il suo patrimonio culturale. Parliamo di quadri, mobili, ma soprattutto dei manoscritti e delle pergamene originali di Telesio, Parrasio e Quattromani», ha detto, piangendo, Roberto Bilotti, proprietario della storica residenza Ruggi d’Aragona e del palazzo occupato abusivamente, nel centro storico di Cosenza, dove ieri è scoppiato un incendio, nel quale hanno perso la vita tre persone. «È stata – ha aggiunto – una tragedia annunciata, denunciata da otto anni, ma la giustizia non ha fatto nulla e oggi Cosenza piange tre vittime e perde 500 anni di storia».

«Da otto anni – ha raccontato Bilotti – denuncio tutto questo. Ho chiesto la tutela del mio patrimonio, di cui mi sentivo custode, perché era il patrimonio dei cosentini, ma anche di queste tre persone che meritavano di essere protette e aiutate. Più volte ho denunciato l’accensione di fuochi all’interno dell’appartamento senza le dovute cautele, perché gli occupanti dovevano riscaldarsi, e segnalato tante situazioni di disagio, ma sono cadute nel vuoto. Oggi guardo questa scena apocalittica e piango perché tutto ciò poteva essere evitato».

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