Uno dei due carabinieri indagati per la violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane a Firenze si è presentato spontaneamente in Procura, accompagnato dal suo legale, e, secondo indiscrezioni, avrebbe parlato di un rapporto sessuale consenziente con una delle due giovani statunitensi. Nei confronti dei due carabinieri (uno dei quali è sposato e padre di due figli) – fa sapere il comando provinciale – l’Arma ha “disposto un provvedimento di sospensione precauzionale dall’impiego”. Il provvedimento è già stato notificato.
Intanto sono legati agli accertamenti sulle tracce biologiche trovate nel palazzo di Firenze – dove le due ragazze hanno denunciato alla polizia di essere state violentate da due carabinieri – gli sviluppi dell’inchiesta della Procura per accertare le responsabilità. Esami sono in corso sul materiale trovato nell’androne nel palazzo del centro storico dove vivono le due giovani, e su oggetti sequestrati nell’appartamento e sugli abiti delle due studentesse.
IL FATTO. Stando al racconto delle due ragazze, i due militari, con anni di esperienza alle spalle, sono intervenuti insieme ad altre pattuglie per disordini avvenuti alcune notti fa in una discoteca nei pressi del piazzale Michelangelo. Qui hanno incontrato le ragazze, alle quali avrebbero offerto di accompagnarle a casa, data l’ora tarda, con l’auto di servizio. Ci sarebbero anche alcuni testimoni, che affermano di averle viste salire sulla gazzella dei carabinieri. L’auto è poi partita – erano da poco passate le tre del mattino – dirigendosi verso il centro di Firenze, raggiungendo l’abitazione dove le due studentesse vivono in affitto, poco lontano da via Tornabuoni.
Gli spostamenti della gazzella dei carabinieri sono stati confermati dalle immagini di alcune telecamere cittadine: due in particolare, che avrebbero registrato l’avvicinamento dell’auto e la sua uscita dalla zona in circa 20 minuti. Una volta arrivati, parcheggiata la vettura, uno dei carabinieri avrebbe abusato di una delle due ragazze nell’androne del palazzo e l’altro della seconda nella cabina dell’ascensore. Tracce biologiche compatibili con un rapporto sessuale sarebbero state trovate dai poliziotti della scientifica nell’androne fino all’appartamento delle due ragazze. E gli esami eseguiti all’ospedale confermerebbero che le due ventenni hanno avuto rapporti sessuali. Resta da accertare, ora, se i rapporti siano avvenuti con il ricorso alla violenza da parte dei militari o se, come questi sostengono, sono stati consensuali.
Sulla vicenda è intervenuto anche il dipartimento di Stato Usa, che ha affermato di “prendere queste accuse molto seriamente”. Il console generale Usa a Firenze, Beniamin Wohlauer, si è recato in questura, dove ha avuto in colloquio di circa un’ora col questore Alberto Intini, e presso il comando provinciale dei carabinieri. I carabinieri hanno garantito al console “massima trasparenza, rigore e sforzo per arrivare alla verità”.
Firenze è una delle città italiane con la maggiore concentrazione di sedi di università americane, alle quali si aggiungono le numerose scuole di lingua italiana per stranieri.
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