Indecente attacco di Renzi a Conte accusandolo di… “scandalo costituzionale” per aver anteposto la difesa della salute degli italiani alle pressioni di Confindustria

di ENNIO SIMEONE – «L’ultimo dpcm (ndr: Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) è uno scandalo costituzionale»: lo ha detto, con sprezzo del ridicolo, il senatore di Scandicci Matteo Renzi in una intervista a “Repubblica”. Rivolgendosi poi, per il tramite del quotidiano della Fiat, al Partito Democratico, ha aggiunto:  «Non possiamo calpestare i diritti costituzionali. Trasformiamolo in un decreto e portiamolo in Parlamento. E’ un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta politica: contemperare i rischi». Infine, indossando i panni della prefica, predice malaugurante: «In autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro». Infine il monito strategico al governo (di cui fanno parte due ministri e due sottosegretari della sua “Italia viva”): «La mancata regionalizzazione della Fase 2 è una scelta sbagliata».

Questo molto ex presidente del Consiglio dice almeno due sciocchezze. La prima: Il presidente del Consiglio attualmente in carica non ha “delegato” alcunché al comitato tecnico scientifico. Conte ha consultato e ascoltato, doverosamente e saggiamente, gli esperti del Comitato scientifico e, insieme con i ministri, ha preso delle decisioni sul prosieguo dell’azione per contrastare l’epidemia, con il proposito di creare le condizioni per una progressiva ripresa dell’attività produttiva, ma evitando agli italiani il rischio di danni ancora maggiori alla loro salute. Seconda sciocchezza: le modalità di attuazione dell’avvio della “fase 2” sono state concordate anche in una consultazione con i presidenti di tutte le Regioni, svoltasi in un collegamento diretto al quale hanno partecipato anche i sindaci di alcune città.

 

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