Sono stati individuati i corpi di due dei tre sub scomparsi ieri mattina nelle acque di Capo Palinuro. Si tratta di Mauro Tancredi e Silvio Anzola. Non ancora individuato, invece, il corpo di Mauro Cammardella, titolare del Centro diving di Palinuro. Le operazioni di recupero risultano difficili dal momento che i corpi si trovano ad una profondità di 45-50 metri. Nel porto turistico di Palinuro è stata approntata una camera iperbarica per fronteggiare i rischi legati ad un’eventuale embolia dei sommozzatori dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche. Che comunque proseguono e che dovranno portare al recupero de i corpi.
Nel centro turistico della costa salernitana ci si pone con angoscia sempre la stessa domanda: come è potuto accadere a tre sub così esperti? “Quei fondali sono maledetti – dice Gerarda Forte, titolare di un ristorante a pochi metri dal mare – ogni volta ci troviamo a piangere qualcuno. E’ come se la natura si ribellasse alle sfide dell’uomo”. “Conoscevo Mauro Cammardella e Mauro Trancredi – prosegue la donna – erano delle persone eccezionali e conoscevano il mare”. “Sono tanti anni che tragedie come questa si ripetono – commenta un pescatore del posto – Ci abbiamo fatto l’abitudine. Il mare dà, il mare toglie, ed è triste”.
I tre sub sono rimasti intrappolati ieri di una delle grotte sottomarine di Capo Palinuro, a 45 metri di profondità, nei pressi di Cala Fetente, durante una immersione alla quale partecipavano altri 5 sub, che sono riemersi e hanno dato l’allarme. Fino all’ultimo si è sperato in un miracolo: ”All’interno della grotta c’è una bolla d’aria nella quale potrebbero essersi rifugiati i tre sub, quindi potrebbero essere ancora vivi”, ha detto all’ANSA il sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziona. La conferma di questa ipotesi era venduta anche dal capo squadra esperto dei sommozzatori dei vigili del fuoco, Gerardo Biraglia, il quale aveva fatto sapere che nella grotta vi sono sub-speleologi dei vigili che stanno tentando di raggiungere la bolla d’aria. “Una bolla – precisa – difficilmente respirabile”.
I tre sub esperti, a detta di chi li conosce, erano in acqua dalle 10 del mattino ed erano impegnati in una immersione ‘a parete’, nei pressi di Cala Fetente, uno degli angoli più suggestivi della costa salernitana. Sono (nella foto, da sinistra) Mauro Cammardella, titolare proprio a Palinuro del centro diving Mauro Sub; Mauro Tancredi, sempre del posto, e Silvio Anzola, di Milano.
Cammardella si definisce, sul sito della Mauro Sub, “istruttore Padi, Cmas e Dan, svolge l’attività subacquea con grande passione, professionalità ed infinita pazienza, profondo conoscitore dei fondali e delle grotte di Capo Palinuro, ove s’immerge tutti i giorni dell’anno, anche nei periodi più freddi. Si avvale di un Team di istruttori e guide specializzati in grotta, tutti accomunati da una grande passione per il mare”.
Sulla pagina Facebook ‘Mauro Sub Capo Palinuro‘, non solo si è diffusa la notizia della morte dei sub, ma ci sono anche le immagini (foto a lato) del ‘battesimo subacqueo’ della figlia di Anzola, postate proprio da Cammardella, che parla di “emozione indescrivibile del papà”.
I cinque che sono riusciti a risalire sono stati ascoltati nella Capitaneria di Porto di Palinuro. Per un estremo tentativo di salvataggio (e per il recupero dei corpi) è intervenuto immediatamente sul posto un nucleo di speleologi del vigili del fuoco .
Qualche anno fa una tragedia analoga era avvenuta a Capo Palinuro in circostanze analoghe e erano stati 4 i sub che vi avevano perso la vita.
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