di SERGIO TRASATTI/ Grido d’allarme del governatore ucraino della regione di Lugansk: “L’offensiva delle truppe russe contro l’Ucraina orientale è iniziata ed è un inferno. Sono in corso combattimenti a Rubizhne e Popasna e scontri incessanti in altre pacifiche città”. Subito dopo, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha confermato che è iniziata la temuta offensiva russa nell’est del Paese, aggiungendo: “Possiamo ora affermare che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass, per la quale si stavano preparando da tempo. Una grande parte dell’esercito russo è ormai consacrato a questa offensiva”.
L’esercito russo in precedenza aveva preso Kreminna. Una conquista arrivata anche sparando sui civili in fuga e provocando quattro morti. Lo riferiscono le autorità ucraine. Intanto Mariupol, sotto assedio da oltre un mese, non si arrende. Secondo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, “la città non esiste più”. Missili sulla regione di Leopoli: sei morti, tra cui un bambino, e otto feriti. Nel frattempo, la madre di un membro dell’equipaggio dell’incrociatore russo Moskva affondato giovedì nelle acque del Mar Nero, annuncia: “Sulla nave morti 40 marinai russi”.
Grido d’allarme anche da Melitopol. Il sindaco della città Ivan Fedorov ha detto: “I russi ogni giorno sembrano più minacciosi, più arrabbiati, hanno ucciso centinaia di bambini e migliaia di civili”. In tutto questo, Vladimir Putin ha conferito un’onorificenza alla 64esima brigata di fucilieri motorizzati, che l’Ucraina ritiene responsabile del massacro di Bucha. Nelle motivazioni del premio, il presidente russo cita “l’eroismo, la perseveranza e il coraggio mostrati dal personale del contingente”. Il sindaco della città, Anatoliy Fedoruk, replica ricordando che un abitante su cinque tra quelli rimasti è stato ucciso durante l’occupazione russa.
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