Israele ha sospeso i permessi d’ingresso a 83mila palestinesi durante il mese di Ramadan in seguito all’attacco terroristico a Tel Aviv in cui sono stati uccisi 4 israeliani e ferite altre 5 persone. “Tutti i permessi per il Ramadan, in particolare per le visite di famiglie dalla Giudea-Samaria (Cisgiordania) in Israele, sono congelati”, riferisce una nota dell’autorità di governo dei Territori (Cogat). La decisione colpirà 83mila palestinesi, ma anche altri 500 residenti di Gaza che hanno ricevuto il permesso di visitare i parenti durante il Ramadan.
I due attentatori, palestinesi di circa 20 anni, sono giunti da Atta, un villaggio nei pressi di Hebron in Cisgiordania. Un attacco – che fa risalire di colpo la tensione in Israele – avvenuto all’interno dell’affollatissimo Mercato di Sarona, centro della movida pieno di ristoranti e negozi aperti fino a tardi, e poi in una via adiacente nei pressi della ‘Cinemateque’, teatro di numerosi festival del cinema, molto frequentato.
Poco prima delle 21 (ora locale), i due palestinesi, dopo essere stati seduti ai tavolini del ristorante-bar Max Brenner, sono entrati in azione aprendo il fuoco sui passanti. Erano, secondo alcuni testimoni, ben vestiti come se fossero stati ad un ricevimento, mentre non ha trovato conferma una prima ricostruzione che fossero travestiti da ‘haredim’, ebrei pii. Dopo i primi spari, uno di loro due ha lasciato l’arma ed è scappato insieme all’altro. Nei pressi della Cinemateque uno dei due è stato colpito da un poliziotto e l’altro è stato arrestato. Sul terreno sono rimasti almeno cinque feriti, ha riferito la polizia. Nelll’ospedale Ichilov dove sono stati portati i feriti, è stato ricoverato anche uno dei due attentatori.
Le forze dell’ordine hanno a lungo presidiato tutta la zona – che tra l’altro è ad un passo dal complesso del ministero della difesa, l’unico situato a Tel Aviv e non a Gerusalemme – nel timore che ci fosse ancora libero un terzo attentatore, ipotesi poi smentita dal portavoce della polizia. La gente, mentre sull’area volavano gli elicotteri, è rimasta chiusa tutta il tempo nei ristoranti e nei negozi fin quando le autorità hanno dato il cessato allarme, dopo aver messo in sicurezza l’intera area. Il premier Benyamin Netanyahu – appena atterrato da Mosca dopo aver visto il presidente russo Vladimir Putin – si è subito diretto in città per presiedere una riunione di emergenza con lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno), la polizia, l’esercito, e i ministri Gilad Erdan e Avigdor Lieberman.
“E’ stata una notte dura a Tel Aviv, diventata obiettivo del terrorismo. Ma – ha detto il sindaco della città Ron Huldai – non cederemo al loro tentativo di rovinare le nostre vite”. I media hanno segnalato scene di giubilo svoltesi ad Hebron da dove i due palestinesi provenivano e Hamas da Gaza ha definito la città palestinese “capitale dell’Intifada di Gerusalemme”, come la fazione islamica al potere nella Striscia ha chiamato gli attentati di questi ultimi mesi in Israele e in Cisgiordania. In un tweet, anche questo riportato dai media israeliani, Ismail Haniyeh leader di Hamas ha scritto: “Gloria e saluti agli autori della sparatoria al Mercato di Sarona”.
Commenta per primo