di FABIO CAMILLACCI/ Il calcio all’italiana dell’Inter di Antonio Conte fatto di difesa e contropiede, trionfa sul frenetico calcio moderno dell’Atalanta di Gasperini fatto di pressing a tutto campo e partenza dal basso. Insomma, la solita storia: è più difficile vincere che giocare bene. Questo dovrebbero capirlo i tanti allenatori-scienziati che affollano il mondo del pallone. Il calcio è una cosa semplice: basta sapersi difendere bene e fare un gol più dell’avversario per vincere le partite. Tutti quei tecnici novelli profeti che parlano di “mio calcio”, sono soltanto dei perdenti. L’allenatore risultatista prevale sempre sul mister giochista. E diciamo questo con tutto il rispetto per Gasp e la bella Dea. Nel calcio contano i risultati non l’estetica del gioco. Soprattutto vinci quando anche giocatori talentuosi come Perisic ed Eriksen sanno sacrificarsi in fase difensiva.
All’Inter basta un gol di Milan Skriniar nella ripresa per piegare l’Atalanta al Meazza e tornare a +6 sul Milan. Lo scherzo del destino è nel nome del difensore slovacco match-winner. Nel “Monday Night” del 26° turno, decisivo ancora una volta il portiere Handanovic, straordinario nel primo tempo sull’attaccante colombiano Zapata e bravo nella ripresa su Muriel, subentrato al suo connazionale. E così Antonio Conte cala un settebello di vittorie di fila avvicinandosi allo scudetto. Vittoria pesantissima quella interista contro la squadra più in forma del momento: quell’Atalanta che avrebbe meritato il pareggio ma che esce sconfitta da San Siro perdendo il quarto posto Champions a vantaggio della Roma. Per i nerazzurri di Milano, il modo migliore di festeggiare 113 anni di storia: 9 marzo 1908.
La rinascita nerazzurra. Dopo i problemi iniziali, dopo l’eliminazione da Champions ed Europa League, dopo l’uscita dalla Coppa Italia, Conte è riuscito a ricompattare l’ambiente puntando decisamente al tricolore per rispettare il ruolo di grande favorita della vigilia insieme alla Juventus, come da sempre pronosticato da noi e da altri osservatori. Tutto questo nel momento più difficile, cioè con la società cinese di Suning che ha mollato ed è ancora in cerca di acquirenti. L’Inter è un po’ come i cavalli “scossi” del Palio di Siena: quei cavalli che vincono senza fantino perchè caduto. Ma una cosa è certa, questa Inter senza società alle spalle ha però un grandissimo fantino, un condottiero specialista nelle corse a tappe: Antonio Conte.
La classifica di Serie A dopo 26 giornate
Inter 62
Milan 56
Juventus 52*
Roma 50
Atalanta 49
Napoli 47*
Lazio 43*
Verona 38
Sassuolo 36*
Udinese 32
Sampdoria 32
Bologna 28
Genoa 27
Fiorentina 26
Benevento 26
Spezia 26
Cagliari 22
Torino 20**
Parma 16
Crotone 15
*Una gara in meno
*Due gare in meno
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