INTER, VENERDI NERO/ Un bel Cagliari affonda la squadra di Spalletti in crisi di identità e di gioco. Il “caso Icardi” adesso rischia di far implodere lo spogliatoio nerazzurro

di FABIO CAMILLACCI/ Alla fine in casa Inter i nodi stanno venendo al pettine. Senza Icardi, i nerazzurri in attacco non pungono. Lautaro Martinez si muove bene, apre spazi per gli inserimenti dei compagni è spesso pericoloso e segna, ma non basta. E così, la “Beneamata”, come la chiamava il grande Gianni Brera, cade a Cagliari nell’anticipo del venerdi per il nuovo spezzatino della 26° giornata di Serie A. Alla Sardegna Arena, 2-1 per gli isolani di Maran, bravo allenatore di categoria. Nell’Inter, Maurito è ancora fuori e spinto da Wanda Nara continua a mandare segnali negativi: in sintesi, l’attaccante argentino dice di essere infortunato e di non sentirsi amato dall’ambiente, in realtà non intende tornare in campo se non gli riconsegneranno la fascia di capitano passata ad Handanovic. Una parte dello spogliatoio lo odia e soffrirebbe se lui tornasse da capitano. Insomma, in casa Inter la situazione è sempre più esplosiva e la squadra rischia di implodere.

La corsa Champions si complica: ora Perisic e compagni rischiano di subire il sorpasso del Milan che sabato ospita il Sassuolo. Caos nerazzurro totale. In tutto questo, il tecnico Spalletti e l’amministratore delegato Marotta non sanno più che pesci prendere, come gestire il “caso Icardi”. Inoltre, l’Inter è decisamente involuta sul piano del gioco rispetto a quella vista a inizio stagione. I nerazzurri giocano male, vanno a sprazzi e subiscono troppo in fase difensiva. L’allenatore toscano di Certaldo è in confusione tecnico-tattica, visto che per disperazione alla fine getta ancora una volta nella mischia il difensore Ranocchia nelle vesti di attaccante centroboa come nella pallanuoto. Esperimento abortito come al Meazza contro il Bologna. Finora tutte queste magagne sono state nascoste dai risultati: quando si vince va tutto bene, anche se i segnali di crisi sono evidenti da parecchio tempo, ovvero: da inizio 2019.

Cagliari, vittoria preziosa per la salvezza. Omaggio ad Astori. I sardi approfittano del momentaccio interista e in pieno recupero con Barella falliscono pure il rigore del 3-1. Decisivo un primo tempo arrembante disputato dalla compagine di Maran che domina sulle fasce con l’esperto Srna a destra e il giovane Luca Pellegrini a sinistra. Tre punti fondamentali per allontanarsi dalla zona retrocessione. Barella fallisce si il penalty ma a è padrone del centrocampo. In attacco, Pavoletti è in versione “Pavoloso”. Il Cagliari parte con il piede sull’acceleratore, e lo alza solo al 13′, quando si fermano tutti per il tributo a Davide Astori che giocò nel Cagliari. Ma sarà così su tutti i campi della Serie A in vista del 4 marzo, giorno della scomparsa dell’ex capitano della Fiorentina, morto l’anno scorso. Poi i sardi ricominciano, sempre aggressivi, con le sovrapposizioni sulle fasce.

Il match. Nella prima frazione di gioco, dopo tre occasioni mancate e un rigore reclamato (galeotto braccio di Asamoah), il Cagliari passa al 30′. Punizione (dubbia) battuta da Cigarini, Ceppitelli non tocca, la prende Perisic che di testa infila involontariamente Handanovic: 1-0 per l’autorete del più grande nemico di Icardi, proprio lui Ivan il croato. Lo svantaggio non sveglia l’Inter, anzi, Handanovic evita il 2-0: paratone su Joao Pedro. Il pareggio dei nerazzurri è un lampo estemporaneo, in un primo tempo in cui la fase offensiva interista è latitante. L’ex Nainggolan, fra i più attivi, se ne va sulla destra e piazza un cross sul primo palo, Lautaro Martinez di testa è bravissimo ad anticipare Ceppitelli e pareggia. Al 43′ il capolavoro di Pavoletti che decide la partita: splendido gol di destro al volo, da centravanti vero, su cross dalla destra di Srna. Con Skriniar e De Vrij in versione belle statuine (nella foto Lapresse in home page: l’esultanza sfrenata di Pavoletti).

Commenta per primo

Lascia un commento