di FABIO CAMILLACCI/ Il solito Mike Tyson. L’ex pugile testa calda non smette mai di stupire, anche se il più delle volte in negativo. Una vita di eccessi quella dell’ex campione dei pesi massimi, il quale in un’intervista rilasciata a Espn ha ammesso d’aver usato l’urina dei figli per superare i test antidoping: “Volevo utilizzare quella di mia moglie, che però mi disse ‘poi risulti che sei incinto’, così ho pensato di prendere quella dei miei figli”. E alla domanda su come facesse, Iron Mike ha risposto: “Usavo un pene finto, che portava sempre con sé il personale del mio staff medico”. Da tempo Tyson ha sconfitto la dipendenza da cocaina e alcol, ma un tempo, anche quando combatteva, faceva uso di droga. Per sua stessa ammissione.
Il racconto di Iron Mike nel dettaglio e la sua “dolce vita”. All’emittente tv americana Tyson ha spiegato come faceva a eludere i controlli: “La maggior parte degli uomini si trova in imbarazzo davanti al pene, così i giudici si voltavano sempre, dandomi la possibilità di utilizzare questo trucco”. Ricordiamo che l’ex pugile statunitense ha dilapidato un patrimonio di 300 milioni di dollari, proprio a causa di una una vita inquieta e dissoluta che lo ha ridotto quasi sul lastrico per le sue spese tra ville e auto di lusso, mogli, amanti e divorzi. Oltre alla cocaina fedele compagna per anni. Nel dicembre 2006 l’ex re dei pesi massimi fu arrestato in Arizona per possesso di cocaina e guida in stato di ebbrezza, dopo aver quasi travolto un’auto della polizia mentre si allontanava da un locale notturno. Agli agenti che lo fermarono disse: “Sono un tossicodipendente”. Un fenomeno del ring che se non fosse stato così pazzo avrebbe potuto vincere molto di più.
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