L’Istat rileva che nel terzo trimestre del 2018 il Pil italiano (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) segna una stagnazione rispetto al trimestre precedente con una flessione dello 0,1%, che è il primo dato con il segno meno dopo 14 trimestri di crescita. Una cosa, questa, che sta accadendo anche in altri paesi europei. Comunque il dato è stato rivisto al ribasso rispetto ai dati provvisori (variazione nulla sul trimestre precedente e +0,8% la variazione tendenziale). La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9% (+1% nei dati provvisori).
Contemporaneamente il tasso di disoccupazione a ottobre sale al 10,6% con una crescita di 0,2 punti su settembre, a seguito di un arrotondamento, ma un calo di 0,5 punti su ottobre 2017. Il mese di settembre è stato rivisto al rialzo al 10,3%. E se si guarda al trimestre agosto-ottobre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,2 punti sul trimestre precedente.
Il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è al 17,6%, in lieve crescita sia sul mese (+0,1 punti) e sull’anno (+0,3 punti).
Gli occupati sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto a settembre (+9.000 unità) mentre sono cresciuti di 159.000 unità su ottobre 2017. L’Istat spiega che il tasso di occupazione è rimasto stabile al 58,7%. L’occupazione appare in calo nel trimestre agosto-ottobre rispetto a quello precedente (-40.000 unità). La stabilità degli occupati su settembre deriva da un aumento dei dipendenti permanenti (+37.000) e da un calo per i lavoratori a termine (-13.000) e degli indipendenti (-16.000).
“Sono contento che con i dati Istat di oggi si certifica un aumento di decine di migliaia dei contratti stabili, a tempo indeterminato: vuol dire che qualcosa funziona nel decreto dignità “, commenta il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
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