Un segnale positivo dal mercato del lavoro italiano: l’Istat regù istra in aprile, primo mese di operatività del Jobs act, 159mila occupati in più, pari allo 0,7%, e un conseguente calo della disoccupazione, che scende di 0,2 punti percentuali, al 12,4%. Nel complesso, secondo i dati Istat, i disoccupati diminuiscono dio 40.000 su base mensile. Se invece si calcola la stima nell’arco dei 12 mesi il calo di disoccupati e di 17.000 unità.
In calo risulta anche la disoccupazione giovanile, che scende al 40,9%, cioè 1,6 punti percentuali rispetto al mese precedente. Anche il numero di giovani disoccupati mostra un lieve calo su base mensile (-8 mila, pari al -1,3%). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari all’11%, ovvero poco più di un giovane su 10 è disoccupato. Tale incidenza diminuisce nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali.
Naturalmente il capo del governo si è subito tuffato su Facebook per esultare: “I dati Istat ci dicono che ad aprile, primo mese pieno di Jobs Act, abbiamo 159 mila assunti in più. Sono 261 mila in più rispetto ad aprile 2014. Negli anni della crisi abbiamo perso quasi un milione di posti di lavoro e dunque 159 mila sono ancora pochi. Ma è il segno che il Jobs Act rende più facile assumere”.
“C’e’ ancora molto da fare, specie su fisco, Pa e giustizia civile – scrive ancora — Ma andiamo avanti ancora più decisi, a viso aperto. In politica c’è chi urla e spera che tutto vada male. E c’è chi quotidianamente prova a cambiare le cose, centimetro dopo centimetro, senza arrendersi alle difficoltà. Avanti tutta, è #lavoltabuona?”.
Di segnali “positivi” parla anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il quale si dice convinto “che le cose si stabilizzeranno”. Secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, “la riforma del lavoro è solo l’inizio, l’obiettivo deve essere quello del lavoro di qualità”. E per “far ripartire il motore dell’occupazione” è necessaria “una crescita forte della produttivita’”.
Più cauto il giudizio del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale l’aumento dell’occupazione ad aprile “sicuramente è un segnale positivo” ma “ci vuole un po’ di prudenza perché tutti questi dati vanno confermati sui periodi più lunghi”.
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