Freddo al Nord e maltempo al Centrosud, e così continuerà fino a metà settimana. Nevica anche sulle zone terremotate. Disagi in Abruzzo. Freddo record in Alto Adige, gelo in Veneto.
Neve nelle zone terremotate – Da ieri nevica ininterrottamente nelle zone terremotate delle Marche, dell’Umbria e del Lazio. I maggiori disagi li vivono gli allevatori che dormono in camper per rimanere vicino alle stalle. A Camerino per oggi le scuole sono chiuse. Preoccupa soprattutto il peso della neve accumulato che potrebbe provocare altri crolli di edifici per altro pericolanti e già evacuati. Scuole chiuse oggi e domani a San Ginesio. Nevica anche su parte della fascia appenninica dell’Umbria, in particolare tra Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra, dove sono chiuse tutte le scuole. Centomila persone senza energia elettrica in Abruzzo a causa del maltempo: principali criticità nel Teatino, nel Teramano e nel Pescarese. Sull’A14 Bologna-Taranto sono stati riaperti i tratti tra Val di Sangro e Pescara ovest, in direzione nord, e tra Pescara nord e Pescara sud, in direzione sud, chiusi per la caduta in carreggiata di un cavo di media tensione che ha ceduto per il peso delle abbondanti nevicate che stanno interessando la zona dalla notte di ieri. Ritardi all’aeroporto d’Abruzzo. Scuole chiuse a Pescara e comuni limitrofi. Nelle zone interne la neve ha raggiunto il mezzo metro, il centro storico di Spoltore è isolato per la caduta di alberi.
Freddo record in Alto Adige – Continua l’ondata di freddo polare in Alto Adige. La scorsa notte è stata, infatti, la più fredda degli ultimi sette anni. A Monguelfo, in val Pusteria, la minima è stata di -21,2 gradi, a Dobbiaco di -19,1, a Brunico di -19,0 e a Sesto di -18,8 gradi. L’ultima notte con valori sotto i -20 gradi risale al dicembre 2009. Nei prossimi giorni resterà comunque molto freddo.
Gelo in Veneto, -31,8 su Altopiano di Asiago – Il record è sull’Altopiano di Asiago, con -31,8 gradi nella località isolata di Dolina Campoluzzo a 1.768 metri, dove abitualmente vengono rilevate le temperature ‘estreme’, ma l’ondata di gelo è tornata a interessare il Veneto con minime al di sotto dei 9 gradi a fondovalle e -7 gradi in quota.
Ma ondata di freddo anche al sud: in Irpinia le nevicate sono datate abbondanti, oltre la norma stagionale. A Canicattì, nell’Agrigentino, un 53enne senza fissa dimora è stato trovato senza vita dai carabinieri allertati da alcuni passanti che avevano notato il corpo esanime. La causa è quella del decesso per il freddo. Canicattì si trova in un’area interna, a una trentina di chilometri dalla costa, e la temperatura è abbastanza rigida.
Le previsioni – Freddo al Nord e maltempo al Centrosud nella prima parte della settimana; graduale attenuazione dei fenomeni nella seconda parte. Sono le previsioni dei meteorologi di Meteo.it-Centro Epson Meteo. Entro domani la depressione mediterranea verrà ulteriormente rinvigorita da un altro impulso freddo, di origine artica, in discesa dal nordovest della Russia, con una conseguente prosecuzione della fase di maltempo sull’Italia centro-meridionale almeno fino a giovedì”.
In questa fase, sul medio Adriatico, tra la Romagna e il Molise, le precipitazioni potranno risultare abbondanti, con accumuli nevosi decisamente importanti nelle zone interne. Nel resto del Nord, più vicino all’afflusso di aria fredda continentale, il tempo resterà asciutto, ma particolarmente freddo. Attenzione anche ai venti molto forti sull’alto Adriatico, in Liguria, regioni centrali e Sardegna, con raffiche anche oltre i 100 km/h.
MIGRANTI AL GELO IN SERBIA – – Il commissariato serbo per l’assistenza ai profughi ha rinnovato oggi l’appello ai migranti che restano accampati al gelo a Belgrado e nel resto della Serbia ad accettare la sistemazione nei centri di accoglienza dove, ha sottolineato, c’è posto per tutti e nei centri vengono garantiti un posto al caldo, tre pasti al giorno e assistenza medica. A Belgrado, secondo il commissariato, sono ancora oltre mille i migranti e profughi che bivaccano praticamente all’aperto e al gelo nella zona della stazione degli autobus, a ridosso del centro della capitale, accampati in locali e magazzini abbandonati, parcheggi coperti e tende malmesse.
Gran parte di loro non accetta di andare nei centri di accoglienza per timore di essere registrati e trasferiti a sud al confine con Macedonia e Bulgaria, e di essere quindi poi rimandati nei Paesi di provenienza. In soccorso dei migranti che ancora resistono al freddo a Belgrado sono mobilitate le organizzazioni umanitarie internazionali.
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