La Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamenti – negando il reintegro, che era stato invece riconosciuto dal tribunale – di cinque operai della Fiat di Pomigliano d’Arco che nel 2004 (14 anni fa!) avevano inscenato il “funerale” dell’amministratore delegato, Marchionne. Due di loro si sono presentati oggi davanti alla casa della
famiglia di Luigi Di Maio (leader del M5s e vice presidente del Consiglio nonché ministro del Lavoro) a Pomigliano e uno dei due, Mimmo Mignano, si è incatenato e poi ha minacciato di darsi fuoco, versandosi sulla testa una bottiglia di benzina, ma è stato soccorso dai carabinieri e portato in ospedale a Nola.
In serata il ministro Di Maio, subito dopo il voto di fiducia ottenuto dal governo alla Camera, si è recato a Pomigliano e poi all’ospedale di Nola. «Da ministro – ha dichiarato Di Maio – ho detto a Mimmo che è una sentenza che va rispettata; ma per noi non deve essere un alibi. Sono stato qui prima di tutto per dare un supporto umano a una persona della mia città che stava per compiere un atto rischioso».
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