La Commissione Antimafia all’unanimità ha incaricato la presidente Rosy Bindi di “richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia”. Il riferimento è al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per le ultime dichiarazioni sulla campagna per il Referendum davanti a due o trecento sindaci di comuni della regione registrate e diffuse dal “Fatto quotidiano”, in cui si sente il presidente della Campania pretendere dai sindaci di fare campagna per il Sì, anche “con metodi clientelari egregiamente usati dal sindaco di Agropoli” al referendum perché così arriveranno soldi dal governo.
Insomma la Commissione Antimafia vuole verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta sulla vicenda De Luca. La Bindi ha precisato: “Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo” a proposito della vicenda De Luca.
Rosy Bindi ha chiarito, in apertura della seduta della Commissione, che la richiesta è arrivata, durante la riunione dell’ufficio di presidenza, da parte dei gruppi Gal, Fi, Lega, Sinistra italiana, M5S, in merito all’avvio di una inchiesta sulla vicenda dell’incontro del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, “con esponenti della politica locale della stessa regione”.
De Luca ha replicato con questo comunicato: “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia. Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro”.
Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia, ha tenuto a fare la seguente precisazione: “Per chiarezza nessuno ha chiesto nell’ufficio di presidenza della Commissione Antimafia la convocazione del governatore De Luca e non c’è nessuna inchiesta aperta dall’Antimafia su di lui. Come sempre, di fronte ad una richiesta delle opposizioni di aprire un’indagine, la Commissione all’unanimità ha votato il mandato alla presidente di verificare l’esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura di Napoli. Il resto è propaganda, l’evidente tentativo di strumentalizzare in vista del referendum la vicenda”.
Intanto il consigliere regionale del M5s Valeria Ciarambino si è recata negli uffici del tribunale di Napoli per presentare un esposto nei confronti del governatore campano. Al centro dell’iniziativa c’è la riunione a porte chiuse di qualche giorno fa in cui De Luca invita 300 sindaci campani a procurare voti in favore del sì al referendum costituzionale. “L’esposto – ha detto Ciarambino entrando in Procura – si riferisce ai 26 minuti di audio della riunione in cui De Luca esalta il sistema clientelare”.
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