La Corea del Sud (portata ad esempio nell’affrontare il coronavirus) costretta a tornare alla chiusura di attività riaperte dopo il lockdown dopo il nuovo picco di contagi. La pandemia negli altri paesi

Il paese che è stato portato dai detrattori del governo italiano come esempio da imitare per la capacità di arginare la diffusione del coronavirus e, di conseguenza, da imitare nella riapertura delle attività bloccate dal rigoroso lockdown, è ora alle prese con una parziale ma dura retromarcia. Infatti è di oggi la notizia che la Corea del Sud ha reintrodotto le misure di blocco nell’area metropolitana di Seul, che ospita metà della popolazione del Paese, dopo il nuovo picco di infezioni registrato ieri. Musei, parchi e gallerie d’arte saranno chiusi di nuovo da domani per due settimane e le aziende sono state esortate a reintrodurre il lavoro flessibile. Ai residenti, riferisce il Guardian, è stato anche consigliato di evitare incontri sociali o di andare in luoghi affollati, tra cui ristoranti e bar.

Speriamo di non essere costretti anche noi italiani ad una amara retromarcia per colpa dei trasgressori  e, soprattutto, di chi li ha incoraggiati parlando di “arresti domiciliari” e di “violazione dei diritti costituzionali”, come alcune illustri penne del giornalismo stampato e di esibizionisti da video della profluvie di talkshow rifilatici quotidianamente da tutte le emittenti televisive e radiofoniche.

E veniamo alle notizie sulla pandemia dal resto del mondo fornite dall’Ansa, notizie non certo incoraggianti.

BRASILE – Sono 1.086 i morti per Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Brasile, dove il totale delle vittime è salito a 25.598. Lo rende noto il ministro della Salute. I nuovi contagi sono 20.599, per un totale di 411.821.

AMERICA LATINA – L’America Latina ha confermato nelle ultime 24 ore una progressione dinamica della pandemia di coronavirus con un deciso aumento sia dei contagi (833.493, +35.000) sia delle morti (44.765, +1.400). Lo si rileva da una elaborazione statistica realizzata dall’ANSA sui dati riguardanti 34 nazioni e territori latinoamericani. Il campanello d’allarme è suonato per il Brasile, che ha registrato in un giorno oltre 20.000 contagi, raggiungendo quota 411.821, e più di 1.000 morti, per un totale di 25.598. Ma anche per il Messico, Paese al 4/o posto per contagi (74.560), ma al 2/o per decessi (8.134), oggi cresciuti in cifra record di 501. Stabili al 2/o e 3/o posto Perù (135.905 e 3.983) e Cile (82289 e 841). Fra gli altri paesi con più di 5.000 contagi, si segnalano Ecuador (38.103 e 3.275), Colombia (24.104 e 803), Repubblica Dominicana (15.723 e 474), Argentina (13.228 e 492), Panama (11.447 e 313), e Bolivia (7136 e 274).

CINA – La Cina – dove il contenimento dei danni da coronavirus pare che regga grazie alla disciplina degli abitanti –  si avvia a lanciare un ‘green channel’, una corsia preferenziale per i voli charter da 8 Paesi, tra cui l’Italia. Il Global Times, in base a documenti della Civil aviation administration of China (Caac), l’agenzia che regola il trasporto aereo civile, cita anche nella lista Giappone, Corea del Sud, Singapore, Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera. La mossa è un primo passo per sbloccare i collegamenti internazionali dopo la stretta decisa a marzo per contenere la pandemia e i contagi di ritorno.

Intanto i decessi legati al coronavirus NEL MONDO hanno superato quota 350mila (350.423), secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I casi totali sono quasi 5,6 milioni (5.588.400).

STATI UNITI – Superano i 100.000 morti per coronavirus. E’ quanto emerge dai calcoli del New York Times. Si tratta del numero più alto di decessi al mondo per il virus ed eccede il numero dei militari americani morti in tutti i conflitti combattuti dagli Usa dalla guerra di Corea in poi. La pandemia del coronavirus si appresta a diventare la più letale della storia Usa dopo quella della spagnola nel 1918 in cui persero la vita 675 mila americani.

RUSSIA – Tutti gli abitanti di Mosca possono effettuare gratuitamente il test per la ricerca degli anticorpi del coronavirus in 30 policlinici della capitale. Lo ha detto il vicesindaco Anastasia Rakova.

SVEZIA – Altre 95 persone sono morte a causa del coronavirus portando il totale delle vittime a 4.220, secondo l’ultimo aggiornamento delle autorità sanitarie riportato dal Guardian. I casi di Covid-19 nell’unico Paese al mondo che non ha mai imposto il lockdown hanno superato i 35.000 dopo che altre 648 persone sono state trovate positive.

Commenta per primo

Lascia un commento