La Corte Costituzionale dà l’ok al referendum sul taglio dei parlamentari. Si dovrà svolgere tra l’ultima domenica di marzo e la prima di giugno

L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, con ordinanza depositata oggi, ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all’art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito refendario dalla stessa proposto“. Lo riferisce la Corte di Cassazione. Dunque, si andrà direttamente alle urne per votare a favore o contro il taglio del numero dei  parlamentari (voluto tenacemente dal M5s) dagli attuali 945 a 640, e cioè portando la Camera da 630 a 400 deputati e il Senato da 315 a 200 membri.

Per quanto riguarda la data del referendum, la convocazione spetta al Presidente della Repubblica con un suo decreto “su deliberazione del Consiglio dei ministri” che verrà appositamente convocato entro 60 giorni a partire da oggi, giorno in cui è stata depositata l’ordinanza della Cassazione che ha dato il via libera all’iniziativa sottoscritta da un fronte vario di 71 senatori contrari alla riduzione di 345 ‘poltrone’ parlamentari, compreso un ‘grillino’.

Entro due mesi, dunque, Palazzo Chigi deve decidere in quale data convocare le urne, decisione che deve essere presa in un periodo compreso tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo allo svolgimento del Consiglio dei ministri. Quindi si dovrebbe votare tra gli ultimi giorni di marzo, e la prima domenica di giugno.

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