di MARIO MEDORI/ Per Froome è stata una passeggiata trionfale da Marsiglia a Parigi. Nessuno ha voglia di mettere i bastoni fra le ruote del “re della Grande Boucle”, come lo chiamano i francesi. Certo ci sono rimasti male perché, di fatto, ha ancora una volta tolto il sapore della vittoria ai transalpini delusi dal loro beniamino, Bardet, che non ce l’ha fatta neppure a mantenere il secondo posto. Froome, il “keniano bianco”, è arrivato a Parigi, circondato dai fortissimi gregari che lo hanno accompagnato verso la vittoria. Gregari come Landa che in altre squadre sarebbero capitani. Non è un caso che abbia già un contratto in tasca.
La festa di “re” Froome. L’uomo che si aggiudica il Tour per la quarta volta, senza vincere una tappa, senza mai staccare gli avversari, tutti insieme, scherza, brinda con e mani alzate dal prezioso manubrio, ricambia parole che gli arrivano dagli spettatori. Tutti insieme pronti allo sprint finale, ai Campi Elisi. Gli specialisti sono in agguato, si susseguono gli scatti, ma nessuno ha il via libera. Si attende il duello fra i velocisti che si sono aggiudicati le tappe in pianura, i finisseur.
L’ultima tappa del Tour 2017. Scatta per primo uno sconosciuto, Stybar. Ci prova ma gli va male. Ci prova Greipel che conosce bene i Campi Elisi dove per due volte ha tagliato per primo il traguardo. Segue Boasson Hagen, fa la corsa su di lui, poi con un affondo lo passa. Ma non ce la fa a superare Dylan Groeneweg. Che avesse un potenziale scatto era noto, aveva contrastato il plurivincitore di tappe, Kittel. Dopo tanti piazzamenti ottiene il massimo, la vittoria a Parigi.
Che Tour è stato? Un Tour noioso, senza dubbio. È mancata la grande impresa, le montagne sono state scalate quasi a passo di danza. Froome è un grande campione, vince per la regolarità del suo passo, per le squadre che lo sostengono. Anche Uran, il colombiano giunto secondo, non è personaggio da grandi imprese. Bardet deve ancora percorrere tanta strada per provare a dare ai francesi una vittoria che aspettano da anni. In fondo l’unico a compiere una impresa da campione è stato Fabio Aru, il cui quinto posto con la splendida vittoria a La Planche des Belles Filles e dei due giorni in giallo, è ragguardevole. Forse senza la bronchite che lo ha colpito nelle ultime giornate, con una squadra più forte avrebbe potuto salire sul podio. Ha dato appuntamento al prossimo anno. Ci vogliamo credere.
La classifica finale del Tour de France 2017. 1. Chris FROOME (GB, Sky); 2. Uran (COL) a 54”; 3. Bardet (Fra) a 2’20”; 4. Landa (Spa) a 2’21”; 5. Aru a 3’05”; 6. D. Martin (Irl) a 4’42”; 7. S. Yates (Gb) a 6’14”; 8. Meintjies (Saf) a 8’20”; 9. Contador (Spa) a 8’49”; 10. Barguil (Fra) a 9’25”; 11. Caruso a 14’48”; 12. Quintana (Col) a 15’28”; 13. Vuillermoz (Fra) a 24’38”; 14. Nieve (Spa) a 25’28”; 15. Buchmann (Ger) a 33’21”.
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