di FABIO CAMILLACCI/ Alla luce della vittoria azzurra per 3-2 in Turchia nell’inutile sfida tra deluse voluta dagli scienziati della Fifa, cresce il rimpianto per la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Qatar 2022. E il più rammaricato di tutti sarà sicuramente il c.t. Roberto Mancini per aver sbagliato nettamente la formazione umiliata dalla mediocre Macedonia del Nord. Contro i macedoni c’era proprio bisogno di dare ancora fiducia ai calciatori vincitori dell’Europeo? Quei giocatori che avevano già fallito nei recenti match del girone di qualificazione. La pelosa riconoscenza tutta italiana è alla base del fallimento azzurro. Invece di affidarsi allo sgonfio tridente Berardi-Immobile-Insigne, il Mancio avrebbe dovuto lanciare le giovani e rampanti punte del Sassuolo Raspadori e Scamacca fin dal primo minuto della partita di una settimana fa a Palermo.
Gli errori del commissario tecnico. E’ stato un grave errore puntare su tre attaccanti spenti. Berardi: non ha il gol nel sangue e ha zero esperienza a livello internazionale. Immobile: si esalta solo nella mediocrità del calcio italiano visto che in Europa non ha mai brillato. Insigne: stesso discorso di Ciro con l’aggravante che la sua testa è già alla pensione dorata in Canada. Chi li ha sostituiti contro i turchi, ha dimostrato di avere molta ma molta più fame. Sorvoliamo sull’involuzione di Donnarumma, al quale l’esilio dorato a Parigi ha fatto più male che bene. A Konya, nuova papera dell’estremo difensore del Paris Saint Germain: tiro di destro dell’ex romanista mancino Under e palla sotto le gambe del portiere nato 23 anni fa a Castellammare di Stabia.
Turchia-Italia 2-3: una gara valida solo ai fini del ranking Fifa. Al contrario, il Portogallo (che ha eliminato i turchi) supera 2-0 la Macedonia del Nord (nostra giustiziera) e si qualifica ai prossimi Mondiali attraverso i play-off. Con Cristiano Ronaldo a secco ci pensa l’ex Udinese Bruno Fernandes a stendere con una doppietta i macedoni. Tornando alla partita di Konya, si chiedeva all’Italia un atteggiamento all’insegna della concentrazione e dell’applicazione, cioè una base da cui ripartire; e così è stato. Pronti via e padroni di casa in vantaggio con Under. La squadra di Mancini è brava a non crollare e pareggia con Cristante al 35′. Poi si scatena Raspadori autore di una doppietta con reti al 39′ e al 69′ (nella foto a destra: l’esultanza di Raspadori). Serdar Dursun all’83’ rianima i turchi ma stavolta Donnarumma si ritrova abbassando la saracinesca. Resta la grande amarezza Mondiale e la necessità di ribaltare un “Sistema” calcio italiano che dopo aver toccato il fondo continua a scavare.
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