Venerdì 20 ottobre il professore Sergio Simeone inizierà il suo viaggio a piedi da Altavilla Irpina (Avellino) a Roma percorrendo la via Appia con tappe nei centri abitati che attraverserà per raccogliere adesioni in sostegno della approvazione da parte del parlamento della legge sullo ius soli. Al suo arrivo nella capitale, il 3 novembre, si recherà a Palazzo Madama, dove chiederà di consegnare al presidente del Senato, Pietro Grasso, la seguente petizione:
«Onorevole presidente Pietro Grasso
Onorevoli Senatori,
nell’anno 1938 venivano promulgate le leggi razziali, con le quali si dichiarava che gli Ebrei non erano mai stati italiani. A seguito di tali leggi migliaia di uomini, donne e bambini furono letteralmente espulsi dalla società italiana come corpo estraneo. Ciò avvenne nella generale indifferenza del resto della popolazione.
Tutti sappiamo delle funeste conseguenze di quegli avvenimenti, non solo per gli Ebrei che furono deportati in massa ed avviati verso i campi di sterminio, ma per il nostro intero Paese, perché quello fu il prodromo del coinvolgimento dell’Italia in una guerra barbara che seminò di morti e macerie l’intero territorio nazionale.
79 anni dopo, ancora una volta, con il rifiuto ad approvare la legge dello ius soli, si cerca di emarginare circa un milione di giovanissimi impedendo loro di integrarsi nella società in cui vivono. Si tratta di un atto scellerato. A chi giova un comportamento così ingiusto e crudele, che avrebbe l’effetto di mutare l’amore che questi giovani nutrono per l’Italia in rancore verso di essa?
So che è in atto una campagna di disinformazione e di odio da parte di tanti mass media, e che essa viaggia con grande efficacia e velocità sul web, ma i Parlamentari sono stati scelti per rappresentare al meglio il nostro Paese. A loro spetta il compito di illuminare le masse quando sono oppresse da paure irrazionali artificialmente costruite e non farsene condizionare.
A chi per anni ha cercato di educare tanti giovani studenti al pensiero critico, alla tolleranza, al senso del dovere, parlando di Kant e di Voltaire, raccontando loro di Francesco De Sanctis, il padre della letteratura italiana, che nel ’48 era sulle barricate con i suoi studenti per contrastare il dispotismo dei Borboni, del sacrificio di tanti giovani morti nella guerra partigiana per dare all’Italia la libertà ed istituzioni democratiche, riesce insopportabile pensare che i Senatori della Repubblica possano essere ostaggio della suburra che si agita sul web e dei nuovi lazzari, che urlano le loro sconcezze nei talk show, per guadagnare qualche voto.
Sono certo che non deluderete gli italiani, che sarete degni dell’altissimo ruolo che vi è stato assegnato dal popolo italiano, facendo balzare il nostro Paese, una volta tanto, al primo posto nella classifica delle Nazioni più civili della nostra Europa.»
Sergio Simeone
Contrada Pincera 40 – Altavilla Irpina (Av)
tel. 3491020721
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