La Procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista, indagati per diffamazione dopo la querela sporta dalla candidata sindaco Marika Cassimatis. La professoressa aveva denunciato il comico e il deputato per alcune frasi pubblicate sul blog il 17 marzo scorso, all’indomani dell’annullamento delle comunarie che l’avevano scelta come candidata a sindaco, e per una intervista rilasciata al Corriere.
In particolare Cassimatis contestava la frase “In qualita’ di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l’immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l’utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis” del blog di Grillo, secondo il quale “molti” esponenti della sua lista “hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle”.
L’ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista secondo le quali “ci sono persone non in linea con la nostra lotta” e che, “piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione”. Grillo nei giorni scorsi aveva depositato una memoria nella quale sosteneva il suo diritto di critica, ritenendo quelle considerazioni non diffamanti. Sara’ ora un gip a valutare se accogliere la richiesta del pm Walter Cotugno. Cassimatis può opporsi alla archiviazione.
Il caso Sicilia. Intanto Grillo annuncia su Facebook di aver “chiesto ai capigruppo del MoVimento 5 Stelle di raccogliere le firme dei parlamentari necessarie per indire la votazione dell’assemblea dei parlamentari per procedere anche alla sospensione temporanea dal gruppo parlamentare dei sospesi (Nuti, Mannino, Di Vita, ndr), fino a che sarà in vigore la loro sospensione dal MS5 come già stabilito dai probiviri”.
A sua volta uno dei tre, Riccardo Nuti, in un comunicato afferma: ” Nè io, né Di Vita né Mannino abbiamo rilasciato dichiarazioni contro la magistratura, anzi tutt’altro, né contro il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Palermo. Se circolano dichiarazioni in tal senso attribuite a noi sono da ritenersi non veritiere. Abbiamo espresso fiducia nella giustizia a cui ci affidiamo per dimostrare la nostra innocenza”.
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