di FABIO CAMILLACCI/ Lo conoscete Larry Semon? Nato a West Point nel 1889 e morto a Victorville nel 1928, Semon è stato un attore, produttore e regista americano in auge ai tempi del cinema muto con le sue esilaranti comiche. In Italia divenne famoso come Ridolini (nella foto a destra: una locandina di un suo film). Ecco, la Roma di oggi è un film di Ridolini, peraltro americano come Pallotta prima e Friedkin oggi. Un club in cui succede di tutto e di più. Da anni a Trigoria cambiano i giocatori, cambiano gli allenatori, cambiano i presidenti e le proprietà, ma il risultato è sempre lo stesso: un disastro sotto tutti i punti di vista. E nell’ottavo di finale di Coppa Italia Roma-Spezia 2-4 dopo i tempi supplementari, c’è il peggio in assoluto per questa gloriosa squadra di Serie A. Il teatro dell’assurdo. Adesso il tecnico Fonseca rischia seriamente l’esonero: si parla di Sarri, Allegri o Spalletti al suo posto.
Da Ridolini a Freak Antoni. Il leader degli Skiantos amava dire: “Si dice che una volta toccato il fondo non si può che risalire, ma io mi sono trovato a scavare”. Ecco, questa è la Roma da quando al comando non c’è più la famiglia Sensi: un club perdente sotto tutti i punti di vista. E badate, il problema non sono i 4 gol subiti dall’ottimo Spezia di Vincenzo Italiano, o le folli espulsioni ravvicinate (meno di un minuto, roba da Guinness dei primati) di Mancini e Pau Lopez che riducono i giallorossi in 9 uomini nel primo tempo supplementare; il problema gravissimo, che non ammette giustificazioni, è l’ennesimo clamoroso errore tecnico. Il modo peggiore di ricordare il trentennale della scomparsa di Dino Viola: il presidente più vincente della storia romanista.
Un bis dopo quello di Verona alla prima di campionato quando la Roma vide trasformare lo 0-0 del campo in 0-3 a tavolino perchè Diawara venne inserito nella lista sbagliata. Stavolta, una sostituzione di troppo, fuori dalle regole. A stabilire che la compagine romanista con il sesto cambio effettuato dopo le due espulsioni agli overtime ha violato il nuovo regolamento, è il comunicato Federale “88-A” del 9 settembre scorso. Un comunicato della Figc che recependo le disposizioni Ifab (International Football Association Board), chiarisce le regole sui 5 cambi introdotti dall’estate scorsa alla luce dell’emergenza Covid-19 e delle tante partite da recuperare in pochi giorni. Quindi, il giudice sportivo trasformerà il 2-4 in 0-3 a tavolino. Per lo Spezia, il bis del 2015 quando militava in B ed eliminò la Roma di Garcia sempre agli ottavi. Quella volta passò dopo i calci di rigore.
Ecco cosa stabilisce il comunicato della Federcalcio. In base alle nuove regole disposte dall’International Football Association Board: “Ogni squadra può effettuare le cinque sostituzioni nei tre slot durante la partita oltre ad utilizzare l’intervallo. Un quarto slot per i cambi è sì possibile per i tempi supplementari, ma soltanto se, al termine dei tempi regolamentari, siano stati sostituiti meno di cinque calciatori”. Lo slot utilizzato per far entrare Fuzato e Ibanez (dopo le espulsioni di Mancini e Pau Lopez), quindi, vede una sostituzione di troppo. Per questo, a prescindere dal risultato finale, la Roma avrebbe comunque riportato una sconfitta per 0-3 a tavolino. Un errore imperdonabile anche per una squadra di Serie D, figuriamoci per una di Serie A.
Per il resto, sul campo, la solita Roma da montagne russe. La solita Roma di Fonseca fragile e priva di equilibrio. L’inizio del match è da incubo con i liguri che in pochi minuti vanno sul 2-0 grazie a un rigore trasformato da Galabinov e a un gran gol di Saponara. Sembra la prosecuzione del derby con la Lazio di venerdi scorso: squadra giallorossa spaesata e sconclusionata in ogni reparto. Tutto ciò nonostante l’ampio turn over attuato dall’allenatore dello Spezia che fa giocare molte riserve. Pellegrini accorcia le distanze su rigore, Mkhitaryan pareggia nella ripresa. Ai supplementari poi l’ennesimo patatrac. L’ex giallorosso Verde firma il 3-2, prima del nuovo gioiello di Saponara: un cucchiaio alla Totti. Beffa su beffa. Nei quarti di finale l’audace e bello Spezia sfiderà il Napoli al “Maradona” in gara unica. Roma Ridolini.
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