La Russia ha ridotto di un terzo le forniture di gas all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. Motivazione ufficiale: lavori in corso sugli impianti. Ma in realtà si ha la sensazione che questa sia l’ulteriore risposta di Putin alle sanzioni che anche l’Italia ha applicato alla Russia come reazione all’aggressione inflitta all’Ucraina, in aggiunta alla fornitura di armi chiesta dal presidente ucraino Zelensky.”Gazprom – afferma l’ENI – ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà all’Italia volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.
Il timore di un taglio completo dei rifornimenti del gas russo cresce non soltanto in Italia, ma in tutta Europa e in particolare in Germania, dove si immagina che il prossimo inverno sarà “freddo, buio e caro”, come ha titolato l’edizione weekend del giornale economico Handelsblatt, pubblicando una foto della porta di Brandeburgo resa bluastra dal ghiaccio. La preoccupazione generale, alla vigilia dell’avvio dei lavori di manutenzione del Nord Stream 1, è puntata su quello che accadrà fra 10 giorni, quando il gasdotto dovrebbe riprendere a funzionare regolarmente; l’opzione che Mosca prenda però questa occasione come pretesto per chiudere definitivamente le forniture viene considerata “la più probabile”, secondo il ministro francese Bruno le Maire, che esorta l’Europa a “prepararsi”. Neppure il collega tedesco Robert Habeck fa mistero di ritenere possibile uno stop completo proprio a partire da oggi.
E quindi le conseguenze del velleitario, provocatorio e rischioso slogan (ripetuto, purtroppo, anche dal capo del governo Italiano Mario Draghi) che “le condizioni per un negoziato di pace debbono essere dettate dall’Ucraina e accettate dalla Russia“, continuano a far subire dall’aggressione russa non solo ulteriori devastazioni nel paese aggredito e perdite di vite umane di quella popolazione, ma anche danni economici pesanti ai paesi occidentali che si adeguano a quello slogan, invece che premere sulla Russia perché le sanguinose ambizioni di Putin vengano ricondotte a più miti pretese, costringendolo ad una ragionevole trattativa. ( e. s.)
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