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C’era anche Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello condannato all’ergastolo in Appello per l’omicidio di Yara Gambirasio, ieri pomeriggio nel carcere di Bergamo, dov’è detenuto dal giugno 2014, tra i duecento detenuti che hanno accolto l’urna con la salma del Santo Papa Giovanni XXIII. Bossetti era presente nel cortile interno dove la salma, giunta ieri mattina a Bergamo dalla Città del Vaticano, è rimasta per circa un’ora. Bossetti si è avvicinato alla teca con le spoglie del Santo ponendo la sua mano sul vetro. Il muratore, incastrato dalla presenza del suo Dna sugli slip di Yara – rapita il 26 novembre 2010 è trovata morta in un campo tre mesi dopo – si è sempre dichiarato innocente. (Ansa)
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