di NUCCIO FAVA –
Non ha retto oltre la campagna esorbitante, anche da parte dei media, dello stesso Movimento cinque stelle con l’aggiunta di strumentalizzazioni che ne sono seguite. Grillo in persona aveva chiesto del resto la testa della sindaca con la minaccia di espulsione formalizzata ad horas. Peggio di una valanga senza neve e però si è messa in moto una macchina infernale, inarrestabile. Dentro i Cinquestelle con accuse e tatticismi da parte dei leader nazionali e alla fine la resa inevitabile con le dimissioni.
Non ci pare che la sindaca abbia lasciato per viltà . Al contrario ha parlato di “sconfitta della politica e vittoria della camorra. Accusa tremenda che dovrebbe interrogare severamente i leader di tutti i partiti a cominciare dal Pd. I suoi massimi dirigenti, segretario e presidente Orfini, sicuramente con un occhio alla vicenda grottesca delle dimissioni del sindaco Marino e insieme al timore per le prossime amministrative, hanno schierato l’artiglieria accusando i cinque stelle di non potere più fare, dopo la vicenda campana, del gratuito moralismo in nome di una presunta diversità morale e politica, gridata in Parlamento e in ogni luogo.
La bomba migratoria
A Quarto in Campania non c’è la neve. C’è invece in gran quantità a Davos, splendida cittadina Svizzera dove si riuniscono i grandi leader del mondo. Molte voci autorevoli hanno espresso timori e preoccupazioni sulla crisi, che imporrà una rivisitazione delle già modeste previsioni di crescita. Anche Mario Draghi ha espresso qualche riserva dello stesso tenore, senza però modificate le linee sin qui seguite dalla Bce. Il futuro fa prevedere maggiori incertezze di cui aveva parlato anche la direttrice del Fmi Christine Lagarde. Di sicuro se ne riparlerà a marzo in modo più compiuto in quanto si disporrà di previsioni più definite in un quadro che coprirà sino al 2018. A Davos si è molto parlato di Europa e di ” bomba migratoria ” per affrontare la quale servirebbe una sorta di nuovo piano Marshall un grande sforzo generoso e comune . Non limitato quindi ai soli paesi mediterranei ma promuovendo e coinvolgendo tutti gli Stati dell’area Schengen. Si è parlato di Schengen anche in senso politico e tecnico, con riferimento alle frontiere senza escludere la necessità di una sospensione almeno temporanea. Il governo italiano era rappresentato dal ministro degli Esteri Gentiloni anche in ragione di incontri riservati sui temi del terrorismo e della situazione libica e dello stesso tema enorme dei flussi migratori .
Dalle Olimpiadi ai maratoneti del cartellino
Non c’era invece il nostro presidente del Consiglio che pure in Svizzera è volato per due ore. Si è recato a Basilea presso la sede del comitato olimpico internazionale dicendosi sicuro della assegnazione a Roma dell’olimpiade del 2024. Il successo dell’Expo sembra mettere le ali all’attivismo di volontà positiva da parte del governo che non si concede un momento di pausa. Dopo l’intervento al Senato il presidente del Consiglio ha illustrato instancabile in una conferenza stampa il prossimo concorso per l’assunzione di 63.000 insegnanti che verranno selezionati con concorso per garantire meglio qualità e vocazione professionale; insieme alle spettacolari decisioni di licenziamenti immediati per i furbetti del cartellino e la responsabilità contemporanee per i funzionari dirigenti. Non sembra una grande rivoluzione applicare finalmente misure già previste fin dai tempi di Brunetta alla funzione pubblica d’intesa con i sindacati . Perché non lo si è fatto prima e perché dare la precedenza con un lancio spettacolare all’iniziativa senza far comprende e illustrare le più gravi carenze della nostra pubblica amministrazione al centro e in periferia?pur c’è molto di disinvoltura e di effetto mediatico che alla lunga mostra la corda e non sana purtroppo la grande distanza che ci pare sia avvertita con sempre minore rassegnazione da parte dei cittadini
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