Avviso di chiusura delle indagini per 18 persone e una società, la Magic srl, per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 morirono schiacciati nella calca cinque ragazzi e una madre. Si tratta del filone di inchiesta relativo alle condizioni dell’immobile adibito a discoteca, delle autorizzazioni e della gestione del locale della sicurezza.
Ricordiamo che giovedì era stata condannata la banda dello spray responsabile della tragedia. I reati contestati: cooperazione in omicidio colposo plurimo aggravato, lesioni anche gravi a circa 200 persone rimaste ferite nella calca all’uscita numero 3 della Lanterna azzurra, disastro colposo aggravato: questi i reati ipotizzati nel filone di inchiesta a carico di tutti gli indagati.
Le persone interessate. Sono coinvolti: i gestori della discoteca, gli addetti alla security, i proprietari dell’immobile (un vecchio capannone agricolo trasformato prima in balera, poi in discoteca), vari consulenti, ma anche i sei componenti della commissione che nel 2017 aveva attestato che lo stabile era nelle condizioni di avere la licenza di pubblico spettacolo. Per questo gruppo, che comprende il sindaco di Corinaldo Matteo Principi, c’è anche l’accusa di falso ideologico di pubblico ufficiale.
Il locale era abusivo. Secondo la Procura della Repubblica di Ancona, il locale non poteva essere destinato ad attività di intrattenimento e di pubblico spettacolo, con uscite di sicurezza e vie di fuga inadeguate e la commissione avrebbe omesso di riscontrare l’assenza del certificato di agibilità edilizia dell’immobile, le difformità dell’uscita 3, lo stato di ossidazione delle balaustre (una cedette sotto il peso delle persone ammassate), e l’eccessiva pendenza della rampa.
Commenta per primo