Un paese di 200 anime, Prade, nel Trentino, per una estate si trasforma, si illumina. Il falegname diventa un cavaliere, l’impiegato, per cinque sere, si mette i panni del servo, il giornalista diventa giardiniere, per un appuntamento che richiama centinaia e centinaia di persone ad ogni recita, fino a settembre.
La “Tragedia di Godimondo”, in scena dal lontanissimo 1878 con lo stesso copione, e con origini ancor più datate, richiama ogni anno, per cinque serate diverse (la prossima il 20 luglio) popolazione locale e ospiti di ogni dove. In costume d’epoca e con attori non professionisti, tutti trentini, la commedia ha ottenuto un successo strepitoso. Un dramma storico che rappresenta la vita sregolata e peccaminosa di due cavalieri, Fortunato, che alla fine si ravvede, e Godimondo, che finisce tra i demoni. Le prossime recite, a Prade, dopo il 20 luglio, il 9 e 23 agosto e il 21 settembre.
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