di FABIO CAMILLACCI/ Il cuore oltre la fede calcistica. Un uomo che unisce tutti i colori della serie A trasformando le casacche a strisce e quelle a tinta unita in un’unica maglia viola. Lo stadio Artemio Franchi di Firenze, sin dalle prime ore della mattinata, ha regalato emozioni vere, non solo ai tifosi della Fiorentina, non solo agli amanti del pallone. Tanti piccoli gesti che, uno dopo l’altro, hanno reso unico il giorno dedicato a Davide Astori. Commovente anche l’omaggio dei tifosi sanniti prima del “lunch match” Fiorentina-Benevento. Sugli spalti dell’impianto fiorentino, tanti gli striscioni in ricordo di Astori: “Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta…ciao Davide”. Come detto, anche gli ospiti non hanno voluto far mancare la propria dimostrazione di vicinanza: una piccola delegazione di tifosi giallorossi ha lasciato un personale ricordo al “muro” , là dove tante persone, più o meno vicine al calcio, hanno impresso un segno del loro passaggio.
Grande emozione prima del fischio d’inizio della partita. Già l’ingresso dei calciatori per il riscaldamento ha creato qualcosa di magico: sono entrati tutti in campo per il riscaldamento indossando la maglia numero 13 di Astori. Uno abbracciato all’altro, viso rivolto alla curva Fiesole, cuore pulsante dello stadio. E alle spalle un grande striscione: “Capitano per sempre”. Scritta affiancata dalla maglia viola di Davide. Poi, il video trasmesso sui maxischermi ha come sottofondo le note della canzone di Jovanotti “La terra degli uomini” per terminare con la scritta “Grazie di tutto”. E ancora: il minuto di silenzio, i palloncini viola. Applausi e lacrime.
Stop al minuto 13. L’apice dell’emozione, tuttavia, è stato toccato al minuto 13 della gara: la partita si ferma, la coreografia della Fiesole si accende di passione, di amore, di ricordi. E l’intero stadio risponde. Una curva tutta viola e la scritta in evidenza “Davide 13”. E dopo 12 minuti, la Fiorentina passa in vantaggio con Vitor Hugo, proprio il calciatore che ha sostituito il capitano nello scacchiere di mister Pioli. Il difensore sale in cielo, più in alto di qualsiasi altro avversario, e insacca alle spalle di Puggioni. L’esultanza è fiera, petto in fuori e mano appoggiata alla fronte, come un militare di fronte al proprio superiore. “Capitano mio capitano, questo gol è tuo”, sembra voler dire con la sua gestualità. E alla fine, il nuovo capitano della Viola Badelj colpisce il palo: il nazionale croato si dispera per non essere riuscito a omaggiare con una rete Davide Astori. Il cuore oltre la fede calcistica.
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