di ENNIO SIMEONE – Dopo la visita ieri di Biden in Ucraina con abbraccio a Zelensky nella piazza di Kiev e la conferma di nuovi aiuti militari per battersi contro la Russia oggi è arrivata da Mosca la risposta di Putin. Il quale in un lungo comizio, durato circa due ore, ha confermato il suo attacco agli Stati Uniti affermando che “l’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica. Vogliono eliminarci per sempre, non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia, ma noi raggiungeremo i nostri obiettivi“.
Il suo discorso era rivolto all’Assemblea Federale a Mosca per fare il punto sulla guerra in Ucraina e la situazione economica e sociale della Russia. “Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro paese”, aggiunge il presidente russo. E Putin ha citato anche l’Italia ,alla cui presidente del Consiglio, Meloni, arrivata stamattina a Kiev da Vienna, ha detto: “La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto“.
Poi la minaccia: “La Russia è pronta a sospendere l’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Usa, perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta ad infliggere “una sconfitta strategica a Mosca”. E ha precisato: “Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo“e ha invitato il ministero della Difesa e Rosatom ad essere pronti per dei test sulle armi nucleari. “Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta“, ha precisato Putin.
Le reazione degli Usa alla minaccia di Putin non si è fatta attendere: “Nessuno sta attaccando la Russia. C’è una sorta di assurdità nell’idea che la Russia sia sottoposta a una qualche forma di minaccia militare da parte dell’Ucraina o di chiunque altro“, ha dichiarato ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. Il quale ha aggiunto: “A un anno dall’inizio dell’invasione non vediamo nessun segno che Putin si prepari alla pace. Anzi si prepara a nuova guerra, prepara più truppe e si è messo in contatto con la Corea del Nord e con l’Iran per le armi“, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg durante un conferenza stampa con l’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell ed il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba. “Nessuno ha attaccato la Russia, sono loro gli aggressori. La responsabilità dell’escalation della guerra”, ha poi aggiunto Stoltenberg, è di Putin, il quale sta aumentando la sua capacità militare, non vuole la pace ma la guerra. Per questo dobbiamo aumentare il nostro supporto all’Ucraina. Se Putin vince, il pericolo sarà per tutti. La Russia ha deciso di invadere l’Ucraina e l’Ucraina ha diritto di difendersi e noi abbiamo il diritto di sostenerla. Invieremo più armi avanzate” a Kiev. Ha detto Stoltenberg sottolineando che, con l’Ue, si sta discutendo di aumentare la produzione di strumenti militari e munizioni attraverso anche appalti congiunti”.
A sua volta Putin ha replicato: “La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito. E’ impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia” e “più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia“.
Secondo Putin la Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava “con carte false” per ingannare Mosca. “La Russia produce nuove tecnologie che “migliorano la preparazione al combattimento dell’esercito e della Marina“. Ha detto il presidente russo nel discorso sullo Stato della Nazione. “Queste tecnologie esistono, e il ritmo della loro produzione e applicazione sta migliorando“.
Putin ha poi sostenuto che l‘Ucraina “voleva dotarsi di armi nucleari. Non avevamo dubbi che a febbraio avevano pronte operazioni punitive nel Donbass, dove già avevano fatto bombardamenti e questo era in contraddizione con la risoluzione dell’Onu. Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermare la guerra. Kiev non solo voleva attaccare il Donbass, ma anche la Crimea. L’Occidente ha preparato l’Ucraina ad una grande guerra e oggi lo riconosce. L’Occidente ha già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, il flusso di denaro non diminuisce“.
Secondo Putin “Il popolo ucraino è ostaggio del regime nazista di Kiev. Non siamo in guerra con il popolo dell’Ucraina“. Ed ha accusato Kiev e i suoi “protettori occidentali di aver “occupato il Paese politicamente, militarmente ed economicamente“, dopo aver sostenuto che il regime di Kiev “tiene in ostaggio il suo popolo“.
Putin si è spinto anche oltre nelle accuse sostenendo che “negli anni ’30 l’Occidente ha aperto la strada al nazismo in Germania e adesso fa lo stesso in Ucraina” perché “agli occidentali non interessa niente, e sono pronti a usare chiunque” contro la Russia. E ha citato addirittura una invocazione del Vangelo: “Perdona loro, Signore, perché non sanno quello che fanno…”, aggiungendo: “Proteggeremo i nostri bambini dal degrado e dalla catastrofe spirituale dell’Occidente, dove la distruzione della famiglia, dell’identità culturale e nazionale, la perversione e l’abuso dei bambini, fino alla pedofilia, sono considerate la norma della loro vita e i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso“.
Poi Putin ha sconfinato nel campo economico, esaltando i risultati ottenuti nellacooperazione economica con altri Paesi affermando che “La Federazione Russa ha stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni (occidentali): fondi che saranno reperiti non con emissione (di titoli) ma con un forte contributo del mercato, e promettendo che nei territori ucraini conquistati con la guerra ci sarà una ripresa sociale e economica per far ripartire le imprese e il lavoro”
Poi anche un attacco ad alcuni oligarchi russi rifugiatisi all’estero, ai quali sono stati sequestrati yacht e altri beni assicurando che : “Nessuno dei comuni cittadini è dispiaciuto per coloro che hanno perso i loro capitali, yacht e palazzi all’estero. “Non supplicate (l’Occidente) per riavere i vostri soldi – ha insistito Putin -, Non investite all’estero ma in Russia. Lo Stato e la società vi sosterranno“.
Quindi ha ribadito che “la maggioranza assoluta dei russi ha espresso il proprio sostegno all’operazione militare speciale” (cioè la guerra in Ucraina), sottolineando che “il Mar d’Azov è “tornato ad essere un mare interno della Russia“. “Coloro che sono sulla strada del tradimento devono essere ritenuti legalmente responsabili, ma non ci sarà una caccia alle streghe”. Poi un attacco all’Occidente: ci ha imposto sanzioni che hanno provocato la crescita dei prezzi e la perdita dei posti di lavoro, sono vittime delle loro stesse decisioni ed i cittadini lo sanno”.
Infine un appello ai “valori” della patria: “La Russia ci è stata consegnata dai nostri antenati, e noi dobbiamo preservarla e passarla alle generazioni future. Su ciascuno di noi c’è una grandissima responsabilità per difendere il nostro paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista. Le sanzioni anti-russe sono soltanto un mezzo, mentre l’obiettivo è ‘far soffrire i nostri cittadini‘, ma la Russia risponderà a qualsiasi sfida. Perché siamo tutti un unico paese. Siamo un grande popolo unito. Siamo fiduciosi nel nostro potere. La verità è con noi. Grazie”. Un finale di discorso, insomma, che ha mirato a far leva sui sentimenti e sull’orgoglio patrio e persino patetico. Che, tuttavia, ci è sembrato (nella sostanza) un tentativo di trasmettere all’Occidente un segnale per una trattativa e al tempo stesso al popolo russo un segnale perché non lo consideri un cedimento di fronte al messaggio portato da Biden ieri all’Ucraina. Speriamo che sia una ipotesi realistica.
Commenta per primo