L’Eurozona ha raggiunto un accordo ed evita la Grexit, cioè l’uscita della Grecia dall’euro. Dopo una maratona negoziale di 17 ore di negoziato, in quello che passerà alla storia come il vertice dei capi di Stato europei più lungo, i leader hanno trovato il modo di raggiungere un’intesa sul terzo salvataggio della Grecia, che nella notte sembrava impossibile. Ma, alla fine, la volontà di tenere unita Eurolandia ha prevalso, anche se l’ok ad aprire il negoziato sugli 82-86 miliardi di euro di aiuti è pieno di condizioni, non è ancora definitivo, e l’ultima parola arriverà a fine settimana.
Tutti i protagonisti della maratona hanno espresso la loro soddisfazione.
La cancelliera Merkel: “Sulla Grecia è stato approvato il piano A e non c’è nessun bisogno di un piano B”. Il premier greco Tsipras: “Abbiamo lottato duro a Bruxelles, ora lo faremo in Grecia”. Il presidente della Commissione Ue Juncker: “Non ci sono né vincitori né vinti. Non credo sia un accordo umiliante per i greci, e non credo che altri europei perderanno la faccia”. Renzi: “Una rottura sarebbe stata insensata”. Hollande commenta: “Quello di oggi è un accordo nell’interesse della Grecia, dell’Europa, della Francia”, aggiungendo che senza un’intesa rischiava di essere colpita la “credibilità dell’Europa”. Il capo dell’Eliseo ha poi confermato che la dichiarazione finale pubblicata al termine dell’eurozona sulla Grecia verrà esaminata mercoledì dall’Assemblea Nazionale di Parigi. Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk: “L’accordo è stato raggiunto all’unanimità, tutto pronto per andare a programma Esm con riforme serie e sostegno finanziario”, precisando che ora i ministri delle finanze dovranno decidere “con urgenza come aiutare la Grecia con un finanziamento ponte”. La presidente della Camera, Laura Boldrini: “Esprimo soddisfazione per l’accordo raggiunto, approvato all’unanimità, anche perché non è passata la linea di chi voleva fare uscire la Grecia. Adesso c’è da capire se il popolo greco sarà in grado di sostenerlo”. Beppe Grillo invece accusa: “E’ un colpo di Stato. “Ha vinto la strategia del terrore”.
Le Borse e i mercati corrono, dopo mesi di preoccupazione. Anche lo spread Btp-Bund festeggia e precipita.
Per ricostruire la fiducia, completamente minata dopo il referendum, l’Eurozona ha chiesto ad Atene di dare prova di responsabilità ed approvare alcune riforme entro mercoledì, tra cui pensioni, Iva, adozione del Codice di Procedura Civile, direttiva sul salvataggio delle banche. Mercoledì un nuovo Eurogruppo si riunirà per valutare l’impegno di Atene. Nel frattempo, quei Paesi che devono sottoporre l’accordo ai loro Parlamenti convocheranno i deputati, ed entro la fine della settimana si dovrebbe arrivare al via libera definitivo.
Nella notte Tsipras aveva accettato tutte le condizioni, dall’anticipo delle riforme al rafforzamento di tutte le misure, incluso il reintegro dei licenziamenti collettivi e il ritorno della Troika ad Atene. Alla fine, aveva anche ceduto sul coinvolgimento del Fmi nel nuovo piano. Ma di fronte all’idea tedesca di creare un fondo in Lussemburgo, sul quale trasferire beni statali della Grecia a garanzia del debito, è sbotatto: si è tolto la giacca e porgendola ha detto: “Prendete anche questa!”.
Renzi lo ha appoggiato: sarebbe stata una umiliazione.
E quindi il fondo di garanzia resta, ma avrà base in Grecia, avrà una dotazione fino a 50 miliardi, andrà ad abbattere il debito e servirà a ricapitalizzare le banche. E sarà gestito dai greci, in collaborazione con le istituzioni europee. Tsipras è soddisfatto anche del risultato sul debito: gli concedono di rivederne la sostenibilità una volta che saranno attuate tutte le misure.
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