Saranno 140 milioni le bottiglie di acqua oligominerale Dolomia che, entro il 2020, invaderanno il mondo della ristorazione e della Gdo. Oggi sono 70 milioni e già rappresentano il miracolo imprenditoriale di una delle nostre migliori acque minerali, Dolomia, che sgorga in Valcimoliana, nelle Dolomiti friulane. Un miracolo iniziato otto anni orsono quando tre soci, oggi rimasti in due, facendo tesoro dei racconti di alcuni abitanti di Cimolais, compresero che potevano avviare un’impresa di imbottigliamento e realizzare un’occasione di sviluppo ecosostenibile per l’intero territorio montano della Valcimoliana.
L’acqua Dolomia, che recentemente ha inaugurato una terza linea di imbottigliamento per il Pet (le bottiglie per la Gdo) sin dalle prime analisi si scopri avere un residuo sopra i 100, quindi un’acqua oligominerale leggera e non acida in quanto il ph è attorno a 8,2. Un’acqua che va bene per tutti, che piace alle mamme per i loro bambini, che piace agli sportivi, alla terza età.
Quest’acqua trasuda dalla pietra e proviene da un bacino imbrifero, quindi rimane racchiusa nella roccia per decine di anni. Per questo si dice che è un’acqua in barrique, che assorbe i migliori minerali, calcio, magnesio, bicarbonato senza però avere silice e ferro che la renderebbero più acida. La sorgente è ai piedi della montagna.
Il 14% delle bottiglie prodotte vanno all’estero, dal Giappone alla Corea, dall’Australia alla Cina ed ora affronteranno anche i mercati statunitense e messicano.
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