L’addio a Fabrizia. Sulmona, la città di Fabrizia Di Lorenzo, morta nell’attentato compiuto dal tunisino Anis Amir dirottando un tir polacco contro un mercato natalizio a Berlino, ha dato l’addio alla giovane di 31 anni emigrata tre anni fa in Germania per cercare lavoro e per conoscere il mondo. All’uscita dalla chiesa un lungo applauso ha accolto il feretro. Dietro la bara i genitori. Con loro c’era anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. La salma è stata trasportata nel cimitero di Sulmona per la tumulazione con cerimonia privata.
Nell’omelia il vescovo della diocesi, monsignor Angelo Spina ha detto: “Fabrizia Di Lorenzo come un angelo con le ali aperte: lei che amava la vita con tanti ideali e molti valori, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza a questi giovani per il lavoro. Di fronte al mistero della morte la nostra ragione si ferma – ha proseguito – Dona conforto ai tuoi genitori, guarda i giovani e questa nostra terra, prega per loro e fa loro capire quanto è prezioso il dono della vita perché tutti diventino ambasciatori di pace”.
Il lutto cittadino proclamato dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, “in segno di rispetto e partecipazione al profondo dolore della famiglia e della comunità sulmonese”. In chiesa non è stato consentito l’ingresso di telecamere e fotografi.
La salma di Fabrizia Di Lorenzo è tornata da Berlino in Italia il 24 dicembre. Ad accogliere all’aeroporto militare di Ciampino la salma c’erano, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il presidente della Regione Abruzzo. Luciano D’Alfonso, e il sindaco di Sulmona Annamaria Casini.
Un lungo abbraccio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva concluso l’incontro che i genitori e il fratello di Fabrizia hanno avuto col capo dello stato all’aeroporto di Ciampino. Il padre Gaetano, la madre Giovanna e il fratello Gerardo, scesi dall’aereo, hanno trovato sottobordo un pulmino dell’Aeronautica militare che li ha accompagnati fino all’ingresso dell’aerea riservata al 31° Stormo dell’Aeronautica militare. Qui i familiari di Fabrizia erano stati accolti dal presidente Mattarella e dalle altre autorità presenti.
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