«La seguivano in auto già nelle settimane precedenti la sua elezione. Era pedinata Virginia Raggi, tallonata – scrive Pipitone – notte e giorno da quelli che vennero indicati come “due carabinieri meridionali”. Un pedinamento che ha ovviamente turbato la sindaca di Roma. Dopo aver denunciato tutto alla polizia, Raggi aveva deciso di raccontare i motivi della sua inquietudine al suo “maestro”, l’avvocato Pieremilio Sammarco. E sarebbe stato lo stesso legale – come raccontava il Fatto Insider a giugno – ad “aprire un canale” con il Copasir, il Comitato parlamentare che vigila sui servizi segreti, per capire chi avesse deciso di tallonare la prima cittadina di Roma. Nessuna notizia sarebbe emersa dagli 007, ma nel frattempo alla sindaca è stato vietato di spostarsi autonomamente. Come conferma la Questura, infatti, dopo le denunce sui pedinamenti è stata imposta a Raggi la tutela: quando si muove deve avere sempre al suo fianco un agente armato della polizia».
«Nessuna “scorta” portata a spasso al supermercato, dunque, come hanno invece accusato i principali quotidiani romani allegando le foto della sindaca che va a fare la spesa accompagnata da due uomini in giacca a bordo di un’auto bianca. Un’operazione – fa notare l’articolista del Fatto – che sembra costruita per richiamare alla memoria gli scatti che immortalarono gli uomini della scorta di Anna Finocchiaro (Pd) intenti a spingere il carrello al supermarket. Nel caso Raggi, però, non solo manca il carrello ma la stessa scorta. Oltre all’agente armato che deve obbligatoriamente seguirla, la sindaca è accompagnata infatti da un uomo della municipale, che non guida una blindata o un’auto blu (quelle sì assegnate con la scorta) ma una Peugeot 208 presa in leasing dalla polizia locale capitolina. Polemiche inesistenti dunque, che Roberto Saviano definisce “disgustose”, mentre in difesa della sindaca arriva pure il presidente del Pd, Matteo Orfini: “Attaccarla per questo è da imbecilli”».
«Le cliccatissime fotogallery della Raggi al supermercato, tra l’altro, arrivano – rileva Pipitone – nella stessa giornata in cui i principali quotidiani aprono con titoli quasi identici. “Caso Roma, la Chiesa accusa”, dice il Corriere, “Roma senza governo”, sentenzia Repubblica, mentre il Messaggero opta per un: “Roma in stato di abbandono”. Il motivo? Un flash dell’Ansa di sabato pomeriggio che riportava un frase pubblicata dall’Osservatore Romano. Secondo il giornale vaticano, infatti, i disagi dei romani per un semplice temporale sono “la riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città”. Un inciso assolutamente normale, che peraltro non era all’interno di un editoriale e nemmeno in prima pagina, ma in un articolo di cronaca sul maltempo».
Questa la conclusione del giornalista del Fatto: «Tanto è bastato per accreditare al Vaticano una bocciatura della giunta pentastellata. Un’interpretazione così fuorviante che è dovuta intervenire direttamente la Santa Sede. “Non c’era nessuna intenzione di dare giudizi sull’operato della giunta. È giusto dare al nuovo sindaco di Roma, Virginia Raggi, il tempo di lavorare e affrontare i problemi cronici della città, che non possono dipendere dall’attuale amministrazione ma che certamente devono trovare al più presto una soluzione. Era questo, quello di cui si occupava l’articolo”, ha sottolineato Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, smentendo in un colpo le prime pagine di tre giornali. Che in questo caso sono stati più realisti del re. Anzi del Papa».
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